In Piemonte quasi 1000 casi di frodi creditizie, sono 27 nel vercellese

Le restrizioni anti Covid hanno frenato la crescita delle frodi creditizie, ma in Piemonte sono stati quasi 1.000 i casi registrati nel primo semestre 2020. Le frodi creditizie mediante furto di identità, con il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene, continuano ad avere un impatto non trascurabile sul credito alle famiglie. L’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità realizzato da CRIF-MisterCredit evidenzia infatti che, nel periodo di riferimento, in Italia i casi rilevati siano stati oltre11.200 per un danno stimato che supera i 65 milioni di Euro, mentre l‘importo medio della singola frode si è attestato a 5.792 €, in aumento del +24,2% rispetto a quello rilevato nei primi sei mesi del 2019.

Per quanto riguarda nello specifico il Piemonte, sono stati 957 i casi di frode registrati nel primo semestre 2020, dato che posiziona la regione al 5° posto della graduatoria nazionale guidata da Campania (con 1.530 casi), Lombardia (con 1.345 casi) e Lazio (1.322 casi).
A livello provinciale, il maggior numero di frodi creditizie è stato registrato nella provincia di Torino, con 646 casi, che collocano il capoluogo al 3° posto nel ranking nazionale, alle spalle solamente di Roma e Napoli. Seguono molto distanziate Cuneo, con75 casi, Novara, con 68, e Alessandria, con 58; minore incidenza di casi invece, nelle province di Verbano Cusio Ossola (41), Vercelli (27), Asti e Biella (21).

Analizzando gli alert sui documenti identificativi segnalati sui servizi di prevenzione frodi gestiti da CRIF con anche la tramitazione delle banche dati SCIPAFI, emerge che nel 79,5% dei casi i frodatori hanno utilizzato una carta di identità falsa o contraffatta, nel 18,5% dei casi una patente e nell’1,9% un passaporto. Inoltre, circa il 2,1% dei documenti presentati in fase di identificazione anagrafica è una carta di identità contraffatta oppure valida ma non riconducibile al soggetto. Per le patenti, nel 4,0% dei casi si tratta di documenti inesistenti o non appartenenti al soggetto. Per quanto riguarda invece i passaporti, il 13,8% delle interrogazioni al sistema con questa tipologia di documento riguarda un numero inesistente.

Beatrice Rubini

“Nonostante il lockdown e le misure restrittive adottate per contenere la diffusione della pandemia abbiano portato a una maggiore difficoltà ad effettuare frodi fisiche in banca e nei punti vendita – commenta Beatrice Rubini,Direttore della linea Mister Credit di CRIF – il fenomeno continua ad avere dimensioni preoccupanti. Nel primo semestre dell’anno abbiamo infatti rilevato unaumento del traffico di dati personali scambiati online, che potranno essere utilizzati per compiere frodi nei prossimi mesi. Non dobbiamo quindi abbassare la guardia ed è indispensabile che i consumatori pongano la massima attenzione per proteggere adeguatamente la propria identità digitale, attivino sms di allerta per controllare le transazioni con le proprie carte di credito e sistemi che avvisano tempestivamente nel caso i dati personali vengano utilizzati per chiedere un finanziamento o stiano indebitamente circolando sul web”.

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