Piemonte Nord: un tessuto imprenditoriale in cambiamento. Nel vercellese economia locale ancora in difficoltà

Il 2021 si presenta come un anno di parziale ripresa per il sistema economico del Piemonte Nord, anche se le ripercussioni dovute alla crisi pandemica continuano a farsi sentire. Il tessuto imprenditoriale, nel suo complesso, registra una crescita del +0.1% rispetto al 2020 e l’apporto di +98 unità locali nel totale economia delle quattro province dell’area, anche se l’andamento di questo 2021 è stato piuttosto altalenante, evidenziando una prima parte dell’anno in forte aumento (+0.7% pari a +616 unità locali) e un secondo semestre in calo (-0.6% pari a -518 unità locali). Si tratta comunque di un risultato incoraggiante, dopo il lungo periodo di flessione che ha visto le aziende del territorio ridursi ad un tasso medio del -2.3% nei quattro anni precedenti, con un bilancio complessivo di -2.041 esercizi dal 2017 al 2020.

Nello specifico, nella provincia di Vercelli al 31 dicembre 2021, sono 10.470 le localizzazioni attive nel settore terziario, il 19.2% di quelle presenti nell’area del Piemonte Nord. I dati, provenienti dall’archivio Infocamere, e presentati ieri in Ascom, enl “FOCUS PIEMONTE NORD – un tessuto imprenditoriale in cambiamento” realizzato dal Centro Studi sul Terziario del Piemonte Nord degli Enti Bilaterali del Terziario e del Turismo, evidenziano un tessuto imprenditoriale in flessione (-0.4%) rispetto al 2020, con un bilancio negativo di -41 unità locali, distribuite uniformemente sul territorio. Il quadro è indicativo di un’economia locale ancora in difficoltà dall’inizio della crisi pandemica e all’interno della quale continuano a diminuire le sedi d’impresa (-0.8%), un fenomeno progressivo che nei quattro anni precedenti ha registrato una contrazione totale di -178 attività, con un lieve aumento delle relative filiali (+0.5%). Ciononostante, il vercellese mantiene la sua attrattività, catalizzando unità locali secondarie di aziende con sede esterna alla provincia (+1.0%), come accaduto nel quadriennio precedente (+5.0% dal 2016 al 2020).

Il commercio segna una delle contrazioni più importanti del territorio (-1.7% pari a -82 unità locali), in controtendenza con l’andamento regionale (+0.3%). A pesare maggiormente sul risultato negativo del comparto è la “Vendita al dettaglio” (-1.7%), il cui saldo evidenzia -49 realtà imprenditoriali dalla precedente annualità, distribuite prevalentemente nell’area centro-meridionale della provincia. Al suo interno, emergono difficoltà più marcate per i settori “Alimentare” (-2.9%) e “Moda-Fashion” (-1.9%), mentre sembra offrire qualche segnale di ripresa la “Casa e arredo” (+1.6%), invertendo il trend negativo degli ultimi anni. Vercelli è l’unica provincia del Piemonte Nord in cui riscontra una nuova contrazione delle “Attività turistiche” (-1.0% pari a -17 unità locali), alla quale contribuisce principalmente il segmento ristorativo nella componente dei “Bar ed esercizi simili senza cucina” (-2.7%).

In evoluzione il comparto dei servizi (+1.4% pari a +58 unità locali), che a seguito della temporanea contrazione riscontrata durante il primo anno di pandemia (-0.4%), torna a crescere a ritmi sostenuti, spinto dall’aumento generalizzato dei “Servizi alle imprese” (+4.1%) e da quello più contenuto dei “Servizi alla persona” (+1.2%). Poco incoraggiante anche l’andamento della classe imprenditoriale terziaria. Al 31 dicembre 2021 si contano un totale di 11.501 imprenditori in provincia di Vercelli, il 18.2% dei presenti nel territorio del Piemonte Nord. Il bilancio annuale evidenzia una contrazione della compagine (-0.8% pari a -93 figure), che coinvolge in misura maggiore titolari, soci e amministratori di età compresa tra i 30 e i 49 anni (-3.6%), provenienti prevalentemente dal distretto del capoluogo della Valsesia. La crisi riguarda nello specifico i comparti del commercio (-1.8%) e del turismo (-1.6%), mentre quello dei servizi (+0.6%) mantiene ancora una buona tenuta. Si segnala, tuttavia, come la provincia di Vercelli sia l’unica ad evidenziare una riduzione, seppur minima, dell’indice di invecchiamento imprenditoriale (+1.4% gli under 30, -0.4% gli over 70).

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