A 71 anni, all’hospice di Gattinara, è morto Bruno Fiore, personaggio popolarissimo in ambito bancario (aveva lavorato nella sede centrale della Cassa di Risparmio poi Biverbanca a Vercelli e, prima della pensione, a Biella, dove era il responsabile dell’ufficio cassa) e sportivo, perché aveva giocato, come difensore, nella prima squadra della Biellese.
Fiore, che era di Pezzana, lascia la moglie Flora, il figlio Cesare, con Laura, e l’anziana madre Rosanna. E soprattutto un vero esercito di amici, tra Vercelli, Pezzana e Biella, che gli volevano bene.
I funerali saranno celebrati lunedì, alle 11, nella parrocchia di Sant’Eusebio nella sua Pezzana. Il Rosario sarà sempre recitato a Pezzana, domani, sabato, alle 18, ma nella chiesa di Sant’Anna.
Enorme il cordoglio in paese nel capoluogo. L’amico Fabrizio Marinone ricorda che Bruno Fiore era nel direttivo della Piscina pezzanese e lo piange anche come un grande tifoso milanista. Come fan dei rossoneri ama ricordarlo anche Gigi Barale, amico e per anni con lui alla Cassa di Risparmio e quindi in Biverbanca.
“Quando uscivano i calendari del campionato – rammenta – Bruno ed io andavamo subito a scoprire la data dei match del Milan a Genova, soprattutto con la Samp, e programmavamo la trasferta a Marassi. Era un uomo buono e generoso e posso solo immaginare quanto debba aver sofferto in questi ultimi tempi per il dolore fisico, ma anche per quello che inevitabilmente avrebbe inferto alla sua Flora, a Cesare e soprattutto all’anziana mamma che, prima del ricovero, andava sempre a trovare”.
E Andrea Coppo, per anni ai vertici della Federcalcio vercellese, rammenta che Fiore, con Sandro Pollone e Gianluigi Balzaretti (il mitico Pichin-a”), era stato l’anima del frequentatissimo Torneo notturno di Pezzana.
Lo ricordo nella Sede, in S. Cristoforo. Quel suo sguardo umido e buono, introspettivo, valeva più di cento parole, che si trattasse della “spunta” o di argomenti più seri.