Petrino indagata: 22 direttori di Pronto Soccorso la difendono dagli attacchi politici di un giornale

 

Vercelli – Dopo la notizia dell’apertura di un’indagine nei suoi confronti da parte della procura di Vercelli per le morti alla Casa di riposo, la primaria del Dea di Vercelli, dottoressa Roberta Petrino (tra l’altro colpita e guarita dal Covid) è stata oggetto di un attacco politico da parte di un quotidiano, a causa della sua ben nota insofferenza verso alcune battaglie della Lega e in particolare di Salvini.

A difesa della collega, sono intervenuti ben 22 direttori dei Pronto soccorso del Piemonte che hanno definito l’iniziativa del quotidiano in questione senza mezzi termini “linciaggio mediatico”. In effetti, mettere in correlazione una vicenda giudiziaria, per altro in fase iniziale e tutta ancora da appurare (e sulla quale la stessa magistratura vercellese si sta muovendo con grande cautela mediatica, proprio perché l’indagine è delicatissima e complessa) con gli orientamenti politici di un medico (soprattutto da parte di un giornale di solito iper garantista) appare quanto meno singolare.

In ogni caso, i 22 colleghi della primaria del Dea di Vercelli, aderenti alla Simu, la Società Italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza, scrivono, a proposito dell’articolo in questione: “Confondere idee personali e attività professionali è inaudito. Conosciamo le qualità professionali e personali di Roberta Petrino e non nutriamo alcun dubbio sull’esito degli accertamenti della magistratura. Le nostre decisioni sono prese nel rispetto dei doveri deontologici e alla luce delle evidenze scientifiche e del contesto in cui ci troviamo”.

Nela vicenda giudiziaria che la riguarda (con due colleghi e i direttori generale e sanitario della Casa di Riposo) la dottoressa Roberta Petrino è difesa dall’avvocato Tom Servetto di Torino.

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