Padre Enrico il personaggio del 2017

 

Vercelli e il 2017. Quali sono stati i personaggi che, ovviamente in senso positivo, hanno caratterizzato l’anno che si sta chiudendo? La nostra redazione ha operato alcune scelte nell’ambito della cronaca, dello sport e dell’arte e cultura, ed ecco a quali conclusioni è arrivata.

Personaggio vercellese dell’anno, a nostro avviso, è stato l’arcivescovo emerito Enrico Masseroni. L’abbiamo ascoltato con immensa commozione e ammirato, il 19 ottobre scorso, alla grande commemorazione dell’avvocato Dario Casalino al teatro Civico. Sofferente, ha voluto celebrare l’amico, che ammirava, con un intervento esemplare che ha conquistato tutto l’uditorio; poi l’abbiamo rivisto, l’8 dicembre, in Duomo, nella celebrazione stavolta dedicata proprio a lui per i 30 anni della sua consacrazione vescovile. Per Vercelli, padre Enrico è stato, ed è tutt’ora, con la sua cultura, la sua spiritualità, il suo prodigarsi per i cittadini meno fortunati, un punto di riferimento prezioso, nonché un consigliere fidato per il suo successore, monsignor Arnolfo, e per i tanti sacerdoti che vanno puntualmente a trovarlo.
E visto che, a proposito di padre Enrico, abbiamo parlato di altruismo, apriamo il discorso sulla nostra Vercelli, definita da un ex prefetto che continua ad avere nel cuore Vercelli, appunto “la città della solidarietà”. Ricordiamo innanzitutto i tantissimi fanno qualcosa di pratico e importante, ogni giorno, per soccorrere le persone meno fortunate. Tanti gli anonimi samaritani che operano in silenzio, ma anche tante le associazioni, i gruppi che pensano agli ultimi, ai sofferenti promuovendo iniziative di sostegno e di solidarietà. Tra le associazioni, scusandoci per quelle che forzatamente dimentichiamo, un posto di rilievo nella nostra graduatoria del cuore è occupato dai Biud 10, da Liberi di scegliere, dagli Amici di Ieio, dalla Onlus Alby Dalmasso e dalla Dodicidicembre. E poi ci piace citare l’Anffas, l’Oftal e la Croce Rossa, che viene sempre più rimpolpata da volontari, anche al termine di significative carriere lavorative o politiche.

In questo ambito vorremmo a questo punto anche ricordare, con commossa tenerezza, sei personaggi che ci hanno lasciati quest’anno e che, a loro volta, si prodigavano nei rispettivi ambiti (religioso, politico e professionale ), sempre però con lo sguardo rivolto al sociale: Jano Caruso, Gianmario Demaria, don Cesare Massa, Rita Greppi Carena, don Franco Degrandi e Lucia Pigino.

Tra le persone care scomparse, la citazione di don Cesare Massa potrebbe far parte del capitolo “cultura e arte”, quello che esploriamo adesso, annunciando subitola nostra scelta per il personaggio dell’anno.

Oscar che, secondo noi, va attribuito al compositore e chitarrista Angelo Gilardino, sia per la sua inesausta e autorevole vena creativa sia, ancora una volta, per la sua incursione in campo letterario: il libro che ha appena finito di scrivere, “Mario Castelnuovo-Tedesco: un fiorentino a Beverly Hills”, è stato scelto dallo Stato italiano per risarcire in qualche modo, alla memoria, il grande compositore toscano costretto a fuggire negli Usa dopo le leggi razziali varate da Mussolini nel 1938. La presentazione dell’opera, il prossimo 24 gennaio 2018 nella Sala della Regina della Camera sarà il più importante evento culturale, riguardante un vercellese, ospitato in Italia.
Dopo la citazione di Gilardino, rassegna-flash su altri personaggi vercellesi (e anche quin ci scusiamo in anticipo per le dimenticanze) che quest’anno si sono segnalati. Partiamo dalla Camerata Ducale che è riuscita a far parlare (benissimo) di Vercelli in una delle trasmissioni più popolari della Rai,“Voyager” (vista da circa 3 milioni di spettatori), raccontando le storie di Viotti e del violon noir, lo Stradivari suonato da Rimonda, e che anche in questa stagione offre un Viotti Festival di altissima qualità. Poi la bellissima edizione del Concorso Viotti del Quartetto, con tre finalisti fantastici nella sezione pianistica. E ancora: il magnifico successo di Paolo Boggio al prestigioso Concorso di composizione “Franco Evangelisti” con il brano “Elegia” (per flauto, sax, contrabbasso e pianoforte) eseguito dai “Suono Giallo”. Quindi, la performance del chitarrista (nella fattispecie suonava la chitarra elettrica) Sergio Sorrentino all’Avana nel XXX Festival di Musica Contemporanea di Cuba. E poi, nell’ambito della musica leggera, ma impegnata, il secondo posto con premio della critica per Francesca Sarasso a Musicultura, con la serata finale allo Sferisterio di Macerata trasmessa da Raiuno. Quindi, l’incisione del nuovo disco di Carlotta-ta (al secolo Carlotta Sillano), un album per organo a canne, voce e percussioni che uscirà a marzo. E, sempre in ambito televisivo, ma più leggero, il successo di Paolo Carenzo, con il collega e amico cabarettista Marco Federico Bombi, nel duo “I bella domanda” al corcorso “Eccezionale veramente”.

Per quanto riguarda la letteratura, magnifico terzo posto al “Bancarella” per il romanzo di Alessandro Barbaglia, vercellese di adozione e cara presenza alla Mondadori, “La locanda dell’ultima solitudine”.

Ed eccoci all’ambito sportivo, dove la nostra scelta per l’Oscar 2017 cade su Marco Lingua, il martellista deciso ai Mondiali di Londra. Non solo per il suo piazzamento, il migliore di tutta l’atletica leggera italiana, ma per l’impresa soprattutto psicologica e di carattere di essere riuscito a centrare una finale mondiale dopo sei “nulli” consecutivi, alle Olimpiadi di Londra e di Rio, un flop che avrebbe distrutto qualunque altro atleta. Non Lingua, uomo di ferro.
E qui le citazioni sarebbe tantissime. Dalla spadista Chicca Isola, vincitrice della Coppa del Mondo Under 20 e dell’oro nella competizione a squadre negli Europei, alla pattinatrice Chiara Martinotti, medaglia d’argento in coppia con Edoardo Da Col ai Mondiali in Cina; dalla karateka Beatrice Anghel, oro nella gara a squadre ai Mondiali juniores e seconda agli Europei tra i seniores, a Vittoria Pollone, campionessa mondiale ed europea juniores nel kick boxing. Nota importante anche per Mimmo Catricalà, al suo ennesimo titolo mondiale di categoria (stavolta gli over 80) nel sollevamento peso, anche grazie ai preziosi suggerimenti del suo trainer, ma ancora atleta in grado di inanellare record, Turi Putrino.

E poi, come non elogiare, in ambito calcistico il portiere della Pro (ora nell’Empoli) Ivan Provedel, decisivo (con Vives e Bianchi) nella salvezza della squadra di Longo, grazie al record di imbattibilità stagionale? Infine, il 2017 è stato l’anno dell’addio (con un’altra finale scudetto, purtroppo per lei persa) della pallavolista Federica Valeriano, una delle più grandi atlete vercellesi di tutti in tempi, senza dimenticare, e scusate se è poco, l’ennesimo successo dell’intramontabile Giovanni Pellielo, agli Europei di Baku, nella nuova specialità olimpica della fossa mista a coppie, con Jessica Rossi.

 

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