Olmo oggi ha fornito le mascherine anche ai medici dei donatori di sangue

 

Vercelli – No, non ci sono più aggettivi per definire Calo Olmo e il neologismo “olmiano” ormai dovrebbe posto nei dizionari come sinonimo di “deus ex machina”: vale a dire l’aiuto dal cielo quando chi dovrebbe farlo (per titolo, compito, ruolo, etc) non riesce a risolvere il problema. Solo che stavolta il problema si chiama “vite umane”. E sono ormai centinaia, migliaia le persone  che Olmo sta salvando investendo una parte cospicua del suo patrimonio personale: del tutto disinteressatamente solo per fare del bene.

Pensate solo ad oggi. Dopo aver portato altre 2000 mascherine ffp2 all’ospedale “San’Andrea”, con le solite, fantastiche Voloire della “Scalise”, Olmo ha ricevuto un vero Sos da Monica Hvalic, la responsabile di dodici gruppi Avis della Fidas, e cioè quelli di Asigliano,Costanzana, Cerrina, Crescentino, Cossato, Fontanetto Po, Livorno Ferraris, Olcenengo, Palazzolo Vercellese,  Tricerro, Trino e Tonco d’Asti. Appello disperato perché la Fidas regionale proprio in questo momento in cui le donazioni di sangue sono preziosissime, non riusciva più a trovare mascherine ffp2 non per i volontari, ma per le équipe mediche quotidianamente vanno nei paesi per raccogliere sangue e plasma.

“Per favore – ha gli ha scritto l’interlocutrice – ci aiuti a recuperare queste mascherine, anche pagandole”.

Ma visto che il gerundio “pagandole” non esiste nel vocabolario di Olmo, il filantropo vercellese gliene ha subito offerte, ovviamente gratis, quattrocento, garantendo alla Fidas di poter arrivare anche a mille.

No, non ci sono più parole o aggettivi per un uomo così.

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