Oggi il Lupo Bianco è tornato al Dea per donare 50 saturimetri

 

Dopo aver inondato, durante prima pandemia, l’ospedale di Dpi e apparecchiature varie – tra le quali strumentazioni costosissime – Carlo Olmo è tornato a rivestire i panni del Lupo Bianco e poco fa è tornato al Dea per donare alla responsabile del Servizio, la dottoressa Roberta Petrino, cinquanta saturimetri e un termoscanner.

Non che l’ospedale, soprattutto per controllare in questo momento l’ossigenazione dei pazienti Covid, ne fosse sprovvisto. Ma il problema era riuscire a consegnarne il più possibile a coloro che, con una diagnosi non troppo grave, possono essere rimandati a casa per fare la cura a domicilio (anche con l’ossigenoterapia che adesso l’Asl è in grado di garantire entro sei ore dalla richiesta) sotto lo stretto controllo del medico di famiglia e dell’Usca, l’Unità speciale di continuità assistenziale. In questi casi, il saturimetro è uno strumento essenziale che il paziente deve assolutamente utilizzare.

D’ora in poi i dimessi dal Dea potranno farlo, grazie appunto, ancora una volta, alla straordinaria generosità dell’avvocato Olmo: ovviamente, a guarigione avvenuta, i malati dovranno riportare il saturimetro all’ospedale.

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