Oggi con la laurea honoris causa in Filosofia ad Alberto Angela, Vercelli ha reso onore al nemico giurato delle fake news

 

Vercelli – Come ricordato stamane, nella sua “laudatio” dall’amico professor Alessandro Barbero, già aveva ricevuto, tra i mille riconoscimenti, il Premio “Jacques Le Goff”, l’intitolazione di un asteroide tra Marte e Giove, di un mollusco del Mar dei Caraibi e di un ibrido di orchidea coltivato nel Leccese, ma stamane, a Vercelli, è arrivata un’ulteriore laurea honoris causa per Alberto Angela: quella in Filosofia conferitagli dall’Upo, in un teatro Civico colmo di gente entusiasta.

Già in un nostro precedente articolo avevamo sottolineato il successo sbalorditivo delle conferenze di Barbero, nella nostra provincia come in tutt’Ialia, figurarsi adesso, nella stessa sala Barbero con Alberto Angela: un divulgatore che in televisione riesce a fare gli ascolti di Roberto Bolle (altra gloria vercellese, nonostante le note biografiche surrettiziamente lo indichino nato a Casale solo perché si tratta dell’ospedale di riferimento per Trino).

Una mattinata indimenticabile che segue di cinque mesi quella, altrettanto indimenticabile, in cui il padre Piero Angela, nello stesso teatro, fu insignito della cittadinanza onoraria di Vercelli. Per la nostra città davvero un momento tra i più alti nella sua recente storia culturale.

Dopo la “laudatio” del professor Barbero, Angela ha ricevuto alla mani del rettore Gian Carlo Avanzi la laurea honoris causa per – si legge nella motivazione – “il rigore scientifico e l’elevata qualità di tutte le sue opere e produzioni, per l’efficacia dei risultati raggiunti presso ampi pubblici, grazie all’impegno costante a favore della diffusione del sapere”.

Ed in un’epoca in cui impera il metodo delle “fake news” ed in cui la cultura viene guardata con sospetto e malanimo, il ruolo di una divulgazione scientifica seria e facilmente comprensibile (solo i grandi sanno parlare di temi all’apparenza complicati alla gente comune) è essenziale, per non dire vitale.

Poi, la parola è passata an Angela stesso che nella sua “lectio magistrtalis” ha osservato come la “filosofia, e cioè l’amore per la conoscenza, è un grande mare in cui noi ricercatori spieghiamo le vele: il nostro ruolo è di portare la conoscenza a chi è rimasto in porto”.

Ed in questo senso la laurea honoris causa conferitagli oggi è il coronamento, con immenso successo (a proposito: sabato la nuova puntata di “Ulisse” andrà in onda in prima serata), dell’impresa che il giovanissimo Alberto Angela si era messo in testa a pochi anni dalla laurea in paleontologia: quella di diventare un intermediario tra il mondo della conoscenza – un tempo frequentato soltanto dalle élite – e la gente comune. Affinché la conoscenza non rimanesse confinata – come ha ricordato l’amico Barbero – nei libri e nei circoli culturali.

Missione compiuta: a Vercelli – gran cerimoniere Paolo Pomati – il merito di averlo ribadito oggi pubblicamente.

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