“Non volevo darle fuoco” continua a ripeterlo Mario D’Uonno. Lo ha detto quando è arrivato in carcere, in cella da solo, in attesa di essere spostato con gli altri, lo ha ripetuto al Gip Fabrizio Filice durante l’interrogatorio di garanzia.
L’uomo, che lunedì ha speronato l’auto di Simona Rocca cospargendola poi di benzina e appiccando le fiamme, ha ripetuto quello che aveva già detto durante la confessione dopo il suo fermo, lunedì sera. Ha raccontato di avere incontrato per caso la donna; di essere andato nella zona commerciale alle porte di Vercelli per comprare un rastrello. E di esserci andato presto nella speranza di evitare di trovarsi davanti Simona. Ma quando l’ha vista, con il processo per stalking in cui è imputato alle porte, ha detto di voler chiarimenti con lei. Ora è accusato di tentato omicidio volontario aggravato dallo stalking.
“Un raptus – ha ripetuto il suo avvocato Enrico Faragona -. Ha preso in mano l’accendino ed è bastata una scintilla per scatenare le fiamme”.
Nella perquisizione della sua auto, dopo che l’uomo si è costituito, è stato trovato un coltello. Le condizioni di Simona Rocca restano gravi ma stabili. Già nei prossimi giorni potrebbe essere svegliata dal coma farmacologico in cui è stata tenuta dal giorno dell’aggressione.
Intanto non si placa l’eco mediatica di quanto accaduto a Simona Rocca. Questa sera infatti verrà dedicata una puntata speciale di “Quarto Grado – Le Storie”, in onda in prima serata su Rete 4. La trasmissione, condotta da Gianluigi Nuzzi con Alessandra Viero può essere seguita anche da pc, tablet e smartphone in live streaming su Mediaset on Demand.
E anche l’amministrazione comunale di Vercelli che, con il sindaco Maura Forte, con assessori e consiglieri aveva partecipato alla fiaccolata di solidarietà lo scorso 4 febbraio, continua a seguire la vicenda. Nei giorni scorsi sono stati posizionati manifesti e diffuso anche il numero telefonico cui fare riferimento in caso di maltrattamenti e molestie.





