Arcigay: “Chiediamo che Vercelli dimostri senza tentennamenti di schierarsi con la comunità LGBTI”

 

Riceviamo e pubblichamo

 

 

Spettabile Sindaco,

spettabili Consiglieri,

 

Con la presente esprimiamo la nostra perdurante preoccupazione per le vicende che hanno interessato il Consigliere comunale, ex Vice Presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Cannata.

 

Ricordiamo che Cannata, ex esponente del partito Fratelli d’Italia, ha auspicato, su un social network, lo sterminio delle persone omosessuali e ha accomunato l’omosessualità alla pedofilia. Cannata, nonostante la reazione dell’opinione pubblica, ha deciso di non dimettersi e ha rivendicato le sue parole, brandendo in Consiglio il Vangelo come se fosse un manganello.

Apprendiamo, perfino, che ad oggi Cannata risulta fondamentale per la maggioranza: la sua presenza nell’ultimo Consiglio è coincisa con il diciassettesimo elemento utile per poter avviare i lavori. È per questo che Cannata non si è dimesso? Per poter permettere al centrodestra di restare maggioranza, in ogni occasione?

 

Siamo esterrefatti e ribadiamo che tale situazione costituisce una grave offesa nei confronti delle persone LGBTI+ del territorio e anche nei confronti delle Istituzioni cittadine.

Chiediamo che il Comune si schieri con le persone LGBTI. E non solo a parole, vogliamo i fatti.

Chiediamo nuovamente che il Comune si faccia carico di creare una targa che ricordi le vittime LGBTI+ dello sterminio nazifascista. E chiediamo che anche Vercelli aderisca alla rete RE.A.DY, la Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, di cui fanno già parte alcune Amministrazioni della nostra stessa Regione.

 

Se il Comune di Vercelli prende le distanze da Cannata lo dimostri!

 

Il Direttivo di Arcigay “Rainbow” Valsesia-Vercelli

Giulia Bodo, Presidente

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1 commento

  1. Sono convinto che l’Amministrazione Pubblica in genere (nel senso di tutte) debba ascoltare e soppessare ogni istanza, tantopiù se collettiva ed espressa in maniera articolata. Desta tuttavia preoccupazione la richiesta di una precisa condotta da parte del Sindaco, il quale deve invece valutare anzitutto l’orientamento del proprio elettorato e, solo successivamente, coltivare, è vero, l’intero corpo elettivo. Mi riferisco alla frase:
    “Chiediamo che il Comune si schieri con le persone LGBTI. E non solo a parole, vogliamo i fatti”.

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