Vercelli – Raccontando, quotidianamente, la straordinaria storia della missione che Carlo Olmo ha intrapreso per aiutare i vercellesi in questa vera e propria battaglia contro il Covid 19, vengono alla luce anche fatti significanti e densi di significato da rapportare direttamente o anche indirettamente allo straordinario filantropo vercellese.
Ad esempio la vicenda, davvero toccante della dipendente della Provincia Stefania Marinone, cui la settimana scorsa è morta, nella Casa di riposo di Olcenengo, la cara mamma, Natalina Evangelisti, di 80 anni. Da tempo la signora Evangelisti stava utilizzando, per una grave forma di apnee notturne, una maschera C-pap, che adesso verrà restituita all’Asl. Restava il problema dei ricambi di questa apparecchiatura, che non eroga ossigeno bensì acqua depurata. Ricambi nuovissimi, che la signora Marinone conserva in casa.

Il consiglio che le era stato dato era di gettarli via. Ma la signora Marinone, leggendo dei rapporti pressoché continui di Olmo con la sanità vercellese, gli ha scritto chiedendogli di interpellare l’ospedale: in questo momento, si è infatti detta con intelligenza, qualsiasi cosa potrebbe servire, perché dunque gettarla tra i rifiuti?
Detto fatto, Olmo si è subito interessato e, avuto l’ok dall’ospedale, ha già provveduto a consegnare i ricambi alla Pneumologia. Commenta Stefania Marinone: “Ne sono felice perché mia piace pensare che sia stato un ultimo dono di mia mamma a persone che potrebbero avere bisogno di queste apparecchiature. E nel caro ricordo di mamma, non finirò mai di ringraziare l’avvocato Olmo che si è mosso con generosa celerità, pur in un momento in cui è impegnatissimo a distribuire mascherine e altri strumenti di protezione a medici e infermieri e a tutti noi”.





