Si intitola “Vivere d’amore” (da un verso di Santa Teresa di Lisieux) il libro che il giornalista vercellese Girgio Morera (attuale collaboratore de “La Sesia”) ha stampato per i tipi delle edizioni “Segno” di Tavagnacco (Udine). L’opera, che ha come sottotitolo “Alla ricerca del roveto ardente”(dall’incontro biblico descritto nell’Esodo tra Dio e Mosè) ha lo scopo di condividere con il maggior numero possibile di lettori “una consistente mole di di informazioni religiose” che fanno capo a tre punti-base sviscerati nei tre capitoli-base del libro: la Via Crucis, l’Adorazione Eucaristica e il Santo Rosario della Beata Vergine.
Il tutto trattato con un rigore e con uno spirito di ricerca davvero rilevanti, attraverso innumerevoli testi del passato e del presente (la bibliografia dell’opera è semplicemente ciclopica), ma soprattutto seguendo le riflessioni formulate da un sacerdote marianista molto noto a Vercelli, padre Alberto Colombo (il parroco di Billiemme che esercita anche il ministero di esorcista per la nostra Arcidiocesi), raccolte durante un pellegrinaggio svolto si Medjugorje dal 12 al 18 giugno 2022, quando il Covid aveva appena allentato la sua presa mortale su tutto il mondo.
Scrive lo stesso Morera nella prefazione dell’opera: “Lungi dal fare apologetica in termini assoluti di ‘mitizzazione’ o esaltazione aprioristiche, Medjugorje io lo ritengo un luogo in cui trovare la pace interiore, dove è possibile sperimentare la quiete dell’anima, sebbene lì non ci sia ‘nulla di diverso da ciò che si fa in parrocchia: la recita del Rosario, l’Eucarestia. Eppure scattano esperienze nuove: il sovrannaturale entra in persone e ambienti’, come dichiarò in un’intervista monsignor Aldo Cavalli, Visitatore apostolico a carattere speciale presso la parrocchia di San Giacomo”.
“Questo libro – chiosa ancora Giorgio Morera – è un invito alla preghiera, intesa come respiro dell’anima, dialogo cuore a cuore con Dio, risposta all’Amore infinito, filo dorato che unisce il Cielo e la terra, porta della carità verso i poveri, ‘palestra’ che perfeziona l’umiltà”.
Un’opera davvero rilevante (sono più di trecento pagine) in cui si avverte l’affetto, anzi l’afflato verso quel messaggio di pace che, secondo l’autore, traspare in tutti i “luoghi” in cui la Vergine Maria continua a documentare, attraverso i “Veggenti” (del presente e del passato) la sua presenza, messaggio quanto mai indispensabile in questi tempi. Quel messaggio “per l’avvenire dell’umanità” colto alla perfezione da Papa Benedetto XVI durante una visita pastorale dell’ottobre 2012 a Loreto.






Mi pare proprio che, quando
quasi ogni cattolico, o presunto tale
sembra aver smarrito la via
giungerà la possibile salvezza
solo attraverso
“un invito alla preghiera,
intesa come respiro dell’anima,
dialogo cuore a cuore con Dio,
risposta all’Amore infinito ..”.