Nasce il fondo regionale Rilancio e Sviluppo per sostenere le piccole e medie imprese in difficoltà

La presentaizone del Fondo Rilnacio e sviluppo in Regione, al centro l'assessore Chorino con Michele Vietti, Mario Alparone e Daniele Rossi

“Un fondo con una dotazione economica importante, di più di 23 milioni di euro, pensato per rilanciare le imprese piemontesi in crisi”. Si tratta del nuovo progetto messo in campo dalla Regione con il nome di fondo “Rilancio e Sviluppo”, misura voluta dall’assessore regionale al lavoro Elena Chiorino che si pone come obiettivo quello di supportare imprese e posti di lavoro di aziende in difficoltà ma con business plan sostenibili. La presentazione dell’iniziativa è avvenuta due giorni fa a Torino. “Così il Piemonte ha scelto di stare al fianco delle proprie imprese che attraversano un momento di crisi, supportandole con uno strumento finanziario che coinvolge istituti di credito e società finanziarie del territorio” è stato sottolineato.

“Il target – sottolinea l’assessore al lavoro Elena Chiorino – è definito sulle imprese in difficoltà economica o in procedura concorsuale, ma con determinati parametri, ossia business plan sostenibili, proprietarie di brevetti o marchi riconosciuti e che realizzino, anche in filiera, prodotti di qualità e con vocazione all’export e con sede rigorosamente in Piemonte”.
L’Assessore parla delle imprese da salvare con il Fondo “Rilancio e Sviluppo” come di un know-how che va difeso a tutti i costi in nome della tutela del made in Italy e delle produzioni che ci rendono grandi nel mondo.

“È dal primo giorno del mio mandato che lavoro con convinzione alla costituzione di questo strumento economico per le imprese piemontesi. Tra gli obiettivi preposti vi è quello di garantire la massima tutela delle nostre eccellenze e produzioni, evitandone la svendita a basso costo, contrastando tentativi di infiltrazione malavitosa o di “attenzione” predatoria. Il Fondo rappresenta una vera e propria iniezione di liquidità attraverso il quale vogliamo restituire fiducia all’impresa piemontese: la Regione è attenta e attiva nel sostenere con concretezza il nostro mondo produttivo. Non possiamo più assistere – continua l’Assessore Chiorino – a imprenditori che compiono gesti estremi perché non riescono più a onorare gli impegni, sono attanagliati da una crisi globale e fanno fatica anche a sostenere i costi previdenziali dei propri dipendenti, oppure rischiano di cedere alle proposte di speculatori internazionali, svendendo la propria attività e con essa il suo know-how, contribuendo così ad un impoverimento economico e sociale del territorio. Non possiamo tantomeno permettere che la malavita riesca a insinuarsi tra le maglie del nostro tessuto produttivo.
Il Fondo entra nella declinazione di una visione che comprende altre due misure già presentate: le Academy di filiera e Manager in azienda. Con le Academy di filiera offriamo percorsi creati “su misura” e a costo zero per formare e portare in azienda nuove competenze, stimolando quindi maggiore competitività; con la misura “Manager in azienda”, mettiamo a disposizione dell’impresa un tutor che ne analizza punti di forza o debolezza e studia le strategie per traghettarla fuori dall’emergenza e sviluppandone le potenzialità.
Oggi l’avvio di questa terza misura è il prezioso risultato di un lavoro sinergico e auspico che stimolerà sempre più fiducia del mondo produttivo verso le istituzioni. Il mio impegno – conclude l’Assessore Chiorino – è massimo per offrire opportunità di rilancio concrete e dare nuovo impulso a economia e occupazione del Piemonte.
Ringrazio ed evidenzio tutta la mia stima verso Finpiemonte, Finint Investments, gli istituti di credito piemontesi Banca d’Alba, Banca Alpi Marittime e Generalfinance che con lungimiranza ed un’attenzione sociale non scontata hanno contribuito a far diventare realtà il Fondo”.

L’investimento complessivo è di 23,5 milioni di euro e vede in raccordo Regione, Finpiemonte e Finint Investments, oltre agli istituti di credito piemontesi Banca d’Alba, Banca Alpi Marittime e Generalfinance ed è rivolto alle PMI e imprese di media capitalizzazione attive nei settori dell’industria e dei servizi del Piemonte che si trovano in una temporanea crisi finanziaria, purché solide sul mercato, che abbiano intrapreso o già concluso il processo di ristrutturazione del proprio indebitamento finanziario e presentino concrete possibilità di rilancio.

Il Fondo, che si avvale di una dotazione complessiva di 30 milioni di euro, opera a livello nazionale con una focalizzazione territoriale sulle regioni del Nord, in particolare Piemonte, Veneto e Lombardia.
Per il Piemonte – regione capofila – sono disponibili 15,5 milioni di euro, di cui 11 milioni sono stanziati da Finpiemonte, mentre nella restante parte intervengono Finint Investments e gli istituti di credito. L’obiettivo è quello di rendere disponibile un portafoglio di strumenti di sostegno, intervenendo anche in un’ottica di prevenzione e diagnosi precoce delle condizioni di crisi (con una logica sinergica rispetto agli strumenti di mercato).

A integrazione, è in via di approvazione da parte della Regione Piemonte una misura del valore di 8 milioni di euro destinati ad abbattere in modo sostanziale i costi accessori, la due diligence e oneri finanziari vari per le imprese piemontesi che accederanno al Fondo. Il contributo potrà essere incrementato in caso di impegno da parte dei beneficiari ad aumentare la presenza occupazionale sul territorio. Il Fondo “Rilancio e Sviluppo” si configura come un prestito obbligazionario con un importo finanziabile che va dai 2 ai 10 milioni di euro.

“Siamo lieti di aver collaborato con Regione Piemonte e l’Assessore Chiorino alla realizzazione di un investimento così importante a favore delle piccole e medie imprese che necessitano di supporto per il rilancio del loro business – dichiara Michele Vietti, Presidente Finpiemonte che prosegue – Con questa operazione Finpiemonte conferma e rafforza il proprio ruolo di investitore istituzionale di risorse del proprio patrimonio con il duplice obiettivo di sostenere il nostro territorio e di promuovere l’attivazione di risorse private in una logica di sinergia con altri investitori territoriali e di complementarietà rispetto alle misure regionali”.

Per Mario Alparone, Direttore Finpiemonte “Finpiemonte ha lavorato con Finint Investment per definire uno strumento che possa rispondere alle esigenze delle imprese piemontesi e per coinvolgere nell’iniziativa altri investitori che agiscono in una prospettiva di supporto territoriale. L’intervento di Finpiemonte, con un impegno di 11 milioni sui 30 complessivi del primo closing, insieme a quello di altri istituti finanziari piemontesi, garantisce la possibilità di generare ricadute significative per il nostro territorio. Nei prossimi mesi lavoreremo per coinvolgere altri investitori con l’obiettivo di aumentare ulteriormente la dotazione finanziaria del Fondo e massimizzarne la capacità di intervento”.

“Siamo orgogliosi di essere il gestore di un prodotto dedicato alle SMEs in temporaneo squilibrio finanziario soprattutto per come si colloca il prodotto sul mercato italiano – afferma Daniele Rossi, gestore del Fondo per conto di Finint Investments (Gruppo Banca Finint) – Si tratta di uno dei pochi strumenti per imprese di piccola e media dimensione che devono essere accompagnate in un percorso di ridefinizione del proprio indebitamento finanziario. Il nostro obiettivo come società di gestione del risparmio è di accrescere il patrimonio del fondo affiancandoci alle aziende in un percorso rigoroso di crescita che le possa portare ad un effettivo rilancio”.

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1 commento

  1. “Rilancio e Sviluppo”
    La crisi è generalizzata: crisi da COSTI
    (NON da domanda)
    .. poi c’è anche la crisi da domanda (UN PO’)
    c’è la stagnazione e
    sta arrivando la stagflazione
    (ci sarebbe anche una risi di offerta,
    endemica strutturale .. ormai vocazionale)
    questi piccoli interventi
    nel disastro generale
    aumentano solo il deficit
    ma quello non è un gran problema
    tanto i debiti non li ripieaneremmo mai
    neppure continuando per questa strada
    l’unica per “cavarcela”, sarebbe ..
    è .. un patatrac mondiale
    altro che “Rilancio e Sviluppo”
    .. e, fa paura “con business plan sostenibili”
    e fa paura chi li considererà tali;
    le aziende, una volta “sostenute”
    pur .. con le stampelle
    andranno tutte in “rianimazione”
    Ci vorrebbe (sarebbe più efficace)
    una pianificazione massiccia
    .. quasi “sovietica”
    ..
    Fra i primi sogni -mai realizzati- dei grandi economisti ecco (2020):
    ..
    Battere la crisi della domanda ridisegnando acquisti e consumi
    https://www.ilsole24ore.com/art/battere-crisi-domanda-ridisegnando-acquisti-e-consumi-ADE385R

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