Sta riscuotendo un discreto interesse, curiosità e discussioni sui social, l’evento organizzato dal candidato alle elezioni europee per + Europa, il consigliere regionale uscente Gabriele Molinari, in programma lunedì 13 maggio alle 21 al Cinema Italia. La serata, che lo stesso Molinari ha lanciato sui social come una sorta di incontro di boxe, lo vedrà contrapposto a Diego Fusaro, volto noto in tv, saggista, opinionista, blogger ed editorialista, convinto antieuropeista. La serata, presentata da una locandina con la grafica che ricorda gli scontri celebri del film Rocky contro Apollo Creed, si intitla “Euromatch – scontro incontro sull’Europa”.
Molinari, all’opposto di Fusaro, è un convinto europeista: “L’Europa deve essere una prospettiva storica, economica, sociale; e più che mai il fondamento, inderogabile, della nostra nuova coesione politica” aveva scritto qualche tempo fa in un tweet. E ancora, in una intervista a Nuova Società nel 2018 “L’Europa serve perché dà, attribuisce agli Europei, in ricchezza e sicurezza, contrariamente all’idea diffusa secondo cui toglierebbe. È questo che deve essere prima di tutto chiarito, smontando le bugie sovraniste”.
Al contrario Diego Fusaro, che ha definito l’Europa come “emblema del turbomondialismo”, più volte si è scagliato contro il concetto di Unione Europea attuale, sia in televisione sia nei suoi articoli. “Senza perifrasi edulcoranti, l’Unione Europea è un progetto ideato e realizzato dall’aristocrazia finanziaria a proprio beneficio esclusivo e, conseguentemente, in aperto antagonismo tanto con il vecchio ceto medio imprenditoriale borghese, quanto con le vecchie classi lavoratrici proletarie” si legge in una sua intervista su Tempi ne 2017. Un “incontro” tra i due, quindi, promette di certo spunti interessanti.
Intanto, lo stesso Molinari ha iniziato la sua campagna elettorale lanciando lo slogan “Un nuovo Nord”, fatto che ha creato, anche in questo caso, non poche discussioni per l’evidente assonanza con temi che ricordano l’alveo leghista ma che il candidato ovviamente intende all’opposto, sottolineando le differenze tra due modi di intendere e rappresentare tali territori.
Proprio Molinari, sulla sua pagina Facebook, ha spiegato così la scelta: “Da sinistra qualcuno mi ha criticato, più o meno garbatamente, per la scelta di “Un nuovo Nord” come slogan. La cosa viene vista, si scrive, come un “messaggio leghista”. Voglio rispondere pubblicamente a queste osservazioni, naturalmente ben accette per quanto non condivise, ricordando come “il Nord” non sia ancora, fortunatamente, un marchio registrato. Se qualcuno davvero pensa che parlare di latitudini sia prerogativa di una sola parte (che peraltro, per il Nord ha fatto poco o nulla), ecco spiegati bene 25 anni di marginalità politica e di pensiero politico. Diceva giustamente Ricolfi, qualche anno fa, di come a sinistra spesso, per paura di trattare temi scomodi, si preferisca cambiare le parole.
O non pronunciarle affatto. Nel bene e nel male io non ho mai voluto farlo, non comincio adesso.
C’è una grande questione settentrionale in essere, e da tempo. Da essa dipende in parte anche il futuro del resto dell’Italia, penso sia giusto affrontarla. Personalmente non ho più intenzione di lasciare il Nord – entità fisica e comunitaria, concetto, parola – nelle mani di altri, regalando loro un ruolo che non esercitano e dei voti che non meritano. E parlando di “Nuovo Nord” voglio proprio sottolineare le differenze tra due modi di intendere e rappresentare i nostri territori: uno strumentale e divisivo; l’altro aperto, solidale e inclusivo.
Spero che saremo in tanti a vederla così il 26 maggio”.