Mercoledì 9 dicembre sciopero dei servizi pubblici: a Vercelli presidio in corso Libertà

Saranno in prima linea, nello sciopero dei servizi pubblici di mercoledì 9, le organizzazioni sindacali vercellesi, con FP CGIL, CISL  e UIL Vercelli che annunciano un presidio, dalle ore 10 alle ore 11 a Vercelli, in corso Libertà angolo via Vittorio Veneto.

Una protesta proclamata in virtù del fatto che sulle problematiche inerenti ad assunzioni, sicurezza e contratti non ci sono risposte adeguate. Occorre far lavorare in sicurezza e con dignità chi, con il suo lavoro, vuole essere al servizio di cittadini e imprese.

Lavoratrici e lavoratori pubblici hanno fatto funzionare le amministrazioni pubbliche, anche quando i governi hanno tagliato risorse e privatizzato i servizi ai cittadini e ora, anche in smart working e con mezzi propri, snoo sempre a disposizione dei cittadini e delle imprese, in sanità, nei servizi educativi, nell’assistenza ai cittadini e garantiamo la loro sicurezza, si sanno prendendo cura del paese rischiando in prima persona. Ma sono tante le lacune nell’attuale sistema di lavoro. Cosa manca, quindi? Ad esempio, per quanto riguarda le assunzioni, si ritiene necessario rinnovare la pubblica amministrazione, falcidiata dal blocco delle assunzioni e dai pensionamenti. Per questo, verrà chiesto un piano straordinario di assunzioni,  che permetta l’inserimento di forze giovani per dare migliori servizi ai cittadini. In primo piano anche la lotta al precariato: il settore della pubblica amministrazione conta fra i propri ranghi ben 170mila lavoratori precari, un numero senza dubbio esagerato. Verrà di conseguenza richiesta la proroga dei requisiti per le stabilizzazioni, il riconoscimento dei periodi di lavoro svolti con tutte le forme di lavoro flessibile e la stabilizzazione di tutti i precari COVID.

Le richieste di lava rotori e organizzazioni sindacali, abbracceranno anche le tematiche relative alla sicurezza sul lavoro. In tutti i luoghi di lavoro il personale deve essere fornito di adeguati DPI, gli ambienti devono essere sicuri ed occore impedire che il personale subisca quotidianamente aggressioni. I carichi di lavoro devono essere sostenibili fisicamente e psicologamente; basta turni che superano spesso le 12 ore. Gli operatori sanitari sono aggrediti negli ospedali. I lavoratori pubblici sono offesi e denigrati. Ma nella pandemia, senza protezioni e con pesanti carichi di lavoro, hanno organizzato il lavoro e i servizi. Molto importante anche la questione dei rinnovi contrattuali. I Contratti di Sanità, Enti Locali, Amministrazioni Centrali sono scaduti da due anni. La pandemia ha dimostrato che il lavoro pubblico serve al paese e i servizi pubblici per cittadini e imprese vanno rafforzati. Quanto si chiede al Governo è di avere più risorse per i contratti di tutti i lavoratori pubblici. Per dare servizi migliori a cittadini e imprese, per organizzare meglio le amministrazioni, per personale più qualificato.

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1 commento

  1. Una protesta fuori dai tempi e fuori tempo massimo, destinata all’insuccesso. La politica in auge ovunque prevede l’annichilimento delle classi lavoratrici; non e’ questo il modo di contrastarlo, visto anche il crollo del PIL.. non sarebbe tanto facile comunque: dove sono la coscienza di classe nel mondo del lavoro e un gruppo politico al quale fare riferimento?

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