Che meraviglia il Rossini “addolcito” dalla Ducale e da EgriBiancoDanza

bdr

 

Vercelli – Mandare in sollucchero il già affezionato pubblico con una deliziosa  “ouverture” della stagione concertistica. Se questo era il proposito della Camerata Ducale, ci è riuscita in pieno. L’evento di apertura del XXI Viotti Festival, il “Tourdedanse à la Rossini”, allestito con la Compagnia di danza “EgriBiancoDanza”, è stato un vero incanto, per gli occhi e per le orecchie. E, alla fine, lunghi, ininterrotti e scroscianti applausi hanno accomunato musicisti,  danzatori, coreografi e il direttore e violino solista Guido Rimonda.

Due i balletti rappresentati, entrambi su musiche di Rossini, nel centocinquantenario della morte, scelte con gusto e intelligenza. Il primo balletto “Cioccolato”, si è rivelato una sorta di storia di questo alimento amatissimo nei secoli: storia che ha toccato anche, con un velo di tristezza che non poteva essere immaginato all’epoca in cui Raphael Bianco creò la coreografia, gli amati Pernigotti, che ora la turca Toksoz, proprietaria del marchio, vorrebbe produrre solo in Turchia, chiudendo la storica azienda di Novi Ligure.

Detto doverosamente di quanto tutti abbiamo pensato quando sul palcoscenico del Civico sono apparsi i notissimi cioccolatini novesi, torniamo alla musica e alla danza, ricordando che il secondo balletto (“Spezie e Aromi”) era invece una sorta di divertente presa in giro delle sfide televisive tra i grandi chef, sempre scandita dalla musica di Rossini.

Due ore di divertimento pieno, ed è stato davvero bello, alla fine, vedere salire sul palcoscenico del Civico quella Susana Egri che 38 anni fa, proprio lì, ritirò il “Viotti d’oro” dalle mani del professor Robbone e dell’allora assessore alla Cultura Marco Barberis.

L’omaggio ai Pernigotti

Insomma, il XXI Viotti Festival non poteva avere un battesimo migliore. A questo punto, doverosa la citazione per tutti i danzatori e per tutti i musicisti, bravi, bravissimi. Hanno danzato Elisa Bertoli, Maela Boltri, Vincenzo Criniti, Vanessa Franke, Cristian Maguraro, Paolo Piancastelli, Alessandro Romano, Ester Bega, Simona Bogino, Lua Carreira, Saverio Cifaldi e Lara Di Nallo. Coreografie, si è detto, di Raphael Bianco e scenografie di Emanuele Luzzati realizzate da Ivano Coviello. Notevoli i costumi di Germana Landolfi, acconci i testi di Lucia Zandrino. Efficaci le luci di Enzo Galia.

E passiamo ai musicisti: zoccolo duro e tanti giovani della Ducale con quale illustre ospite, come il pianista vercellese Massimo Viazzo. Primi violini: Marina Martianova (colonna della Ducale), Valerio Iaccio, Marco Lamberti e Matteo Ruffo. Secondi violini: Paolo Chiesa, Barbara Kruger, Francesca Tamponi e Giuseppe Tripodi. Viole: Maria Ronchini e Davide Bravo. Violoncelli: Massimo Macrì e Davide Maffolini. Contrabbasso: Gabriele Carpani. Flauto: Alessandro Longhi. Oboe: Paola Scotti. Clarinetto: Gianluca Calonghi. Fagotto: Lorenzo Mastropaolo. Tromba: Ivano Buat. Corno (applauditissimo): Ettore Bongiovanni. Timpani: Riccardo Balbinutti. Pianoforte, appunto, Massimo Viazzo.  Arpa: Valerio Lisci.

Il direttore artistico della Camerata Ducale Cristina Canziani ha ricordato che mercoledì l’orchestra vercellese sarà a Stoccolma ad accogliere il Presidente Mattarella nella visita ufficiale in Svezia. Nel foyer del Civico (ennesimo tocco di classe) sono stati distribuiti cioccolatini di vari tipi dalla Venchi, sponsor dell’evento. Prossimo appuntamento del Festival sabato 24 novembre: il pianista Filippo Gorini, vincitore nel 2015, a ventitré anni, del concorso “Telekom-Beethoven di Bonn, proporrà musiche di Kurtàg, Schumann e Schubert.

Edm

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