Medico e alcuni operatori aggrediti per la troppa attesa: due arresti al Sant’Andrea

Hanno strattonato e malmenato tre operatori sanitari dell’ospedale, perchè a loro dire l’attesa per essere visitate era stata troppo lunga. Così due donne, madre e figlia di 53 e 25 anni di origine marocchina, sono finite in arresto in base alla nuova legge a tutela del personale sanitario. sono state arrestate dalle Volanti della Questura di Vercelli e dalle forze dell’ordine in servizio all’ospedale Sant’Andrea. Questo è uno dei primi casi di arresto in flagranza, dopo l’entrata in vigore delle disposizioni che inaspriscono le sanzioni per le aggressioni al personale sanitario.

Dopo la convalida dell’arresto, le donne sono state rimesse in libertà in attesa dell’udienza davanti al Gip dove potranno, eventualmente, avanzare richiesta di accedere a riti alternativi. Uno degli aggrediti, un medico, ha riportato dieci giorni di prognosi. Le due donna avrebbero inoltre danneggiato una porta del reparto di Odontoriatria, dove si erano recate per una visita e dove si è svolta tutta la vicenda. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine il personale aggredito era intento a prestare cure a un uomo che si era improvvisamente sentito male.

L’Ordine dei medici di Vercelli ha espresso solidarietà alle vittime dell’aggressione: “Questo episodio – si legge in una nota – rappresenta l’ennesima violazione della sicurezza e della dignità dei professionisti sanitari, impegnati ogni giorno a garantire cure e assistenza a chi ne ha bisogno. Non possiamo più tollerare che gli operatori sanitari siano oggetto di violenze verbali e fisiche, spesso dovute a tensioni legate a disservizi o incomprensioni che non dipendono dalla loro responsabilità. E’ fondamentale che le istituzioni preposte e le direzioni sanitarie mettano in atto misure concrete per prevenire episodi di questo tipo, garantendo ambienti di lavoro sicuri e il rispetto dei professionisti della salute. Ribadiamo con forza che l’aggressione ai medici e agli operatori sanitari non solo è un atto gravissimo sul piano etico, ma costituisce un reato perseguibile penalmente. Invitiamo, pertanto, il collega a intraprendere ogni azione legale necessaria e assicuriamo il nostro pieno supporto in questa difficile situazione. L’aggressione a chi si prende cura degli altri è un atto che colpisce non solo la persona ma l’intera comunità. Non possiamo permettere che la violenza diventi una parte accettata del sistema sanitario. Esprimendo ancora una volta solidarietà al collega e a tutti gli operatori vittime di simili episodi, ribadiamo i nostro impegno per la difesa della categoria e per il miglioramento delle condizioni di lavoro di tutti i professionisti sanitari”.

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1 commento

  1. Le parole
    di alta Coscienza Democratica
    di cui son stati capaci i medici
    (pur se forti solo di un esametto di diritto)
    qui pronunciate a nome di tutti gl’iscritti,
    i depositari del giuramento di Ipocrate
    (che onorano ogni dì),
    inorgogliscono pure tutti noi
    cittadini vercellesi. . Tutti ! ..
    pur se, forse, sollevano un sopracciglio
    o con minimi dubbi da parte di coloro
    che han dovuto attendere … ore al
    tontosoccorso …
    due anni per una cataratta ..
    attese .. fortunatamente
    protrattesi poi per molto meno
    grazie al decesso
    di qualcuno in attesa. .
    o di loro stessi.

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