Medicina e ricerca: al via due Progetti Internazionali UPO

Sono partiti all’Upo “Restore” e “Premurosa”, i progetti internazionali sulla rigenerazione dei tessuti muscolo scheletrici finanziati dalla Commissione Europea coordinati per l’UPO dalla professoressa Lia Rimondini, ordinario di Malattie odontostomatologiche presso il DSS a Novara e che puntano a rivoluzionare la terapia delle malattie osteoarticolari che, solo in Europa, colpiscono più di 15 milioni di persone. Il progetto “Restore” mira a creare matrici 3D che incorporano nanomateriali intelligenti, in modo da riparare le lesioni della cartilagine del ginocchio, riducendo o ritardando l’insorgenza dell’osteoartrite, che attualmente colpisce 242 milioni di persone in tutto il mondo.

Il team del progetto, che per l’UPO verrà sviluppato presso il Centro Interdipartimentale di Ricerca Traslazionale sulle Malattie Autoimmuni e Allergiche (CAAD) svilupperà una ginocchiera dotata di sensori in grado di attivare le nanoparticelle presenti nella matrice impiantata. «Il progetto presenta un ventaglio di elementi di innovazione – sottolinea la professoressa Rimondini – tra i quali la possibilità di monitorare durante la funzione la performance della cartilagine rigenerata tramite l’utilizzo di strutture in grafene e di prevenire le infezioni associate alla protesi articolari senza l’utilizzo di antibiotici».

Il progetto “Premurosa” (Precision medicine for musculoskeletal regeneration, prosthetics, and active ageing) si concentrerà sulla possibilità di ottimizzare le terapie per pazienti affetti da patologie dell’apparato muscolo-scheletrico. L’attuale mancanza di tecnologie personalizzate e di modelli predittivi è dovuta alla complessità delle tematiche in campo che spaziano dalla biologia alla fisica, dalla chimica alla matematica, dalla medicina alla genetica. Vi è di conseguenza una forte richiesta di nuove figure professionali altamente qualificate che sappiano unire tutti questi campi e sviluppare nuove strategie nel campo dell’energia tissutale. «”Premurosa” – prosegue la professoressa Rimondini – si integra organicamente con “Restore” e riguarda lo sviluppo di tecnologie per la medicina di precisione nelle terapie rigenerative dei tessuti muscolo scheletrici per ottimizzare e personalizzare l’applicazione di protesi articolari e tessuti articolari ingegnerizzati. Grazie ai fondi della Commissione Europea consentirà di arruolare, presso l’UPO e gli altri sedici partner scientifici, tredici tra i più brillanti giovani ricercatori nell’ambito delle biotecnologie e della scienza dei materiali.»

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