Il magazziniere Sandro Tosi saluta la Pro dopo diciotto anni

C’è una figura fondamentale in ogni società di calcio che si rispetti. Spesso è lontana dalle luci dei riflettori, ma il suo lavoro, sebbene oscuro ai più, serve a far sì che tutto giri per il verso giusto, che la squadra non abbia altri pensieri all’infuori di quelli presenti sul rettangolo di gioco.

Ebbene, questa figura è il magazziniere. Alla Pro Vercelli da diciotto anni fino a ieri aveva il volto e il sorriso di Sandro Tosi, Sandrino per gli amici, dunque praticamente per tutti. Impossibile non volergli bene, infatti tanti giocatori con lui hanno stretto un rapporto che va oltre l’aspetto puramente professionale. Tanto per fare un esempio Ettore Marchi ogni gol che segnava lo dedicava a lui, a volte andando a esultare dritto verso l’ingresso degli spogliatoi, ancora prima che dai compagni e dai tifosi.

Gli sarà costata fatica questa decisione, ma da oggi Sandrino è in pensione. Per lui non ci saranno più palloni da raccogliere, maglie e scarpini da sistemare al loro posto, borse da caricare sul pullman. Sandro Tosi ha scritto una breve lettera di ringraziamento alla società che lo ha accolto facendolo diventare uno di famiglia. La pubblichiamo molto volentieri.

“Racchiudere in poche righe 18 anni di passione, prima che di lavoro, non è semplice ma ci voglio provare ugualmente. Ho appena chiuso la mia lunga “militanza” nella Pro Vercelli nel ruolo di magazziniere: chissà quanti flash mi compariranno davanti agli occhi nei prossimi giorni…

Ringrazio il Presidente Massimo Secondo e i dirigenti per questa opportunità. Un pensiero poi a tutte le altre componenti della società con cui, nel corso degli anni, si è instaurato un ottimo e saldo rapporto.

È stata una decisione sofferta: non è mai semplice mollare gli amici, gli affetti, il lavoro e la propria città. In questi 18 anni – caratterizzati da alcuni momenti bui, ma anche da gioie immense come il ritorno in serie B dopo 64 anni – ho conosciuto centinaia, forse migliaia, fra giocatori, allenatori, dirigenti, presidenti, arbitri e tifosi. Non potrò mai dimenticare questa magica esperienza con le Bianche Casacche: buon campionato e buona vita cara, vecchia Pro!”

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