L’ultimo giallo di Rita Garzetti con le indagini del cardinal Ferrero

Nei giorni scorsi alla Libreria Sant’Andrea la vercellese Rita Garzetti, professoressa di lingue straniere in un liceo di Novara e scrittrice di gialli storici, ha presentato il suo ultimo romanzo “La memoria dei vivi”.

Nell’introduzione all’incontro la presidente della Sezione UCID di Vercelli Adriana Sala Breddo ha voluto spiegare il motivo per cui l’associazione ha organizzato la presentazione del libro: «Ci aveva colpito la storia di Rita che, dopo aver pubblicato il suo primo romanzo su internet, aveva potuto pubblicarlo su carta stampata. Mi fa piacere salutare oggi questo secondo volume dedicato alle indagini del cardinal Giovanni Battista Ferrero».

Introdotta da Donatella Brusati, l’autrice ha illustrato come sono nati il personaggio del cardinal Ferrero e l’ambientazione del giallo nel contesto storico risorgimentale, che Rita Garzetti ha cercato di rendere il più veritiero possibile, facendo molte ricerche nelle biblioteche, leggendo le cronache riportate sui giornali dell’epoca e andando a visitare di persona i luoghi della storia.

Siamo nella Torino del 1864. Lì il cardinale si trova per le nozze della nipote. Dopo aver celebrato la prima messa del mattino, una giovane donna entra in chiesa per cercare aiuto e gli muore tra le braccia dopo aver pronunciato solo due parole “Mia cita”. Sarà un’indagine complessa, che lo condurrà nei quartieri degradati di Torino e gli farà incontrare persone del suo passato torinese come don Giovanni Bosco. Nel giallo viene citato anche il territorio vercellese delle Grange.

«Una caratteristica della scrittura di Rita Garzetti – ha evidenziato Donatella Brusati – consiste nell’uso di espressioni dialettali, tipiche del nostro territorio, che pur non essendo mai tradotte, risultano essere facilmente comprensibili».

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