L’on. Tiramani: “Nonostante l’emergenza la burocrazia ostacola in modo dissennato le imprese che vogliono aiutare”

 

 

 

In questo periodo ancora di più si dimostra che la “burocrazia è dissennata anche in tempo di emergenza”. Lo dice l’onorevole Paolo Tiramani commentando la lettera inviatagli da un imprenditore  che “denuncia la follia di un sistema in cui le imprese nono solo devono sostituirsi allo Stato nell’approvvigionamento di dispositivi di protezione da destinare alle amministrazioni locali, MA devono ANCHE scontrarsi con una serie di disservizi inaccettabili”.

 

 

Che accade?

Spiega Tiramani: “Le Dogane non agevolano in alcun modo il rilascio rapido del materiale atteso con urgenza dalle amministrazioni: vero che occorre controllare e vigilare, ma occorre anche accelerare i tempi.

I dispositivi hanno costi gonfiati ed i corrieri espressi applicano importi folli per le importazioni aeree: fino al 30% del valore della merce. Lo Stato che fa? Invece di agevolare gli imprenditori che si fanno carico di procurare la merce che in Italia non c’è, (anticipando i pagamenti in un momento di crisi di liquidità) pretende il normale pagamento anticipato dell’IVA e applica un onere del 6,3% sulla maggior parte dei dispositivi medici importanti.  Così non va bene!!!”.

 

 

Aggiunge Tiramani: “Non stupiamoci dei costi folli delle mascherine: non derivano dall’aumento del costo delle materie prime, ma anche e soprattutto dalle speculazioni di dogane e corrieri espressi”.

 

“Bisogna cambiare marcia, e presto, se non vogliamo distruggere il sistema Italia – dice con forza l’On. Tiramani – è inaccettabile che lo Stato lasci soli coloro che si sono immediatamente attivati per stare vicino alla popolazione e a chi ogni giorno “va al fronte” senza che lo Stato gli fornisca le necessarie protezioni. Non è il momento della polemica politica, e siamo tutti d’accordo, ma non deve essere nemmeno quello della speculazione e del pilatismo – continua il deputato della Lega –  nessuno può “lavarsene le mani”, lo Stato deve battere un colpo, deve dimostrare di voler essere a fianco dell’imprenditoria italiana perché solo in questo modo può dare un futuro al Paese. Basta vessare, è il momento di sostenere!”.

 

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