L’onorevole Tiramani aggredito e minacciato di morte da un extracomunitario

 

L’onorevole Paolo Tiramani è stato minacciato pubblicamente di morte da un uomo, di nazionalità marocchina, che ieri, lunedì 4 febbraio, in strada a Borgosesia, lo ha aggredito e gli ha mostrato una lima urlando poi che gliela avrebbe infilata nella pancia. L’uomo è stato fermato e subito arrestato dai Vigili urbani e dai Carabinieri che sono intervenuti.

 

È la stessa Lega Nord, in una nota dell’onorevole Tiramani, che lui stesso riprende su Facebook, a rendere pubblica la brutta avventura vissuta ieri dal politico valsesiano.

“Lunedì ero a Borgosesia – scrive Tiramani – e sono stato aggredito e minacciato da un marocchino con una lunga serie di precedenti.  Lui era stato espulso lo scorso anno, ma ha avuto un permesso di soggiorno per motivi religiosi!”.

“Siamo al puro delirio – aggiunge Tiramani -, a Borgosesia, la mia città, sono stato minacciato e aggredito da un delinquente seriale, di nazionalità marocchina, che dinanzi a testimoni mi ha mostrato una lima, urlando che me l’avrebbe infilata nella pancia. Ringrazio vigili e carabinieri, prontamente intervenuti, che lo hanno arrestato. Ma non è possibile continuare così”.

L’onorevole Paolo Tiramani è membro alla Camera della Commissione Affari Sociali, nonché componente della Commissione di Vigilanza Rai. Oggi si dice ancora scosso per la vicenda che lo ha visto protagonista. L’aggressore inoltre non è nuovo alle cronache di Borgosesia, aveva messo in pratica azioni violente in città anche contro gli operatori dei servizi sociali. Era stato anche fermato per aver girato nudo per la città (leggi qui).

Spiega Tiramani riferendosi all’aggressore: “Purtroppo è un personaggio noto alle cronache, con alle spalle una serie di precedenti: minacce con coltello alle assistenti sociali, abuso di alcolici, ubriacatura molesta con incendio della casa popolare in cui era ospitato. Per questo un anno fa, da sindaco, ne chiesi e ottenni l’espulsione, essendo quest’uomo all’epoca anche privo di permesso di soggiorno”.

“Dopo sei mesi al Cie (Centro di identificazione e espulsione), costui ha ricevuto un permesso per motivi religiosi – prosegue Tiramani -. Ossia si è dichiarato ateo e in quanto tale non rimpatriabile in Marocco. È tornato qui a Borgosesia, dove prima di aggredire ieri il sottoscritto ha continuato nei mesi scorsi a compiere reati di micro-criminalità: girava nudo per strada, ubriaco, e ha pure aggredito un vigile urbano. È questa l’Italia che vogliamo per noi e i nostri figli? Poi ci si stupisce se gli italiani sono in larghissima parte al fianco del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, nella vicenda legata alla nave Diciotti. È veramente assurdo continuare così: la Lega farà di tutto perché il nostro paese torni ad essere civile, vivibile, aperto alle persone perbene e in regola, inserite nel nostro tessuto sociale e lavorativo. Ma senza sconti, deroghe ed escamotages truffaldini per tutti gli altri. I delinquenti, in particolare, tornino tutti a casa loro, senza se, senza ma, senza eccezioni e senza trucchetti”.

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