Sindaco di Vercelli, sanità, territorio: analisi a 360 gradi del nuovo segretario della Lega Baglione

 

Daniele Baglione, 43 anni, avvocato, sindaco dal 2011 al 2021 di Gattinara (il suo paese natale), ed attualmente vice sindaco, è stato eletto per acclamazione segretario provinciale della Lega, il 20 maggio scorso, nel congresso di Arborio. Si trattava di sostituire l’ex parlamentare Paolo Tiramani, che aveva tenuto le redini del partito per sette anni. A dieci giorni dall’elezione, lo abbiamo sentito per capire quali siano gli obiettivi del partito di Matteo Salvini e come la Lega intenda muoversi nella nostra provincia nei prossimi anni.

Baglione lei è da poco segretario provinciale della Lega raccogliendo uneredità pesante viste le vicende precedenti, si parla di spaccature fra gli iscritti, che situazione ha trovato?

Guardi, sul tema le posso dire che ho trovato un bel gruppo di persone con molta voglia di rimboccarsi le maniche e lavorare per il bene del territorioPreferisco parlare del futuro e di ciò che vogliamo fare più che di un passato ormai remoto”.

La domanda è d’obbligo: a chi pensate come prossimo sindaco di Vercelli alle prossime amministrative?

“Al momento Vercelli è amministrata da un sindaco ed una giunta in carica di cui facciamo parte e che appoggiamo convintamente. Per il totonomi è troppo presto e poi facendo parte di una coalizione questo tema andrà affrontato di concerto con i nostri alleati. Al momento sul tavolo ci sono altre e più urgenti priorità”.

Per esempio?

“Sicuramente la sanità è al primo punto delle criticità, il consigliere e presidente della commissione regionale Sanità, il prof. Alessandro Stecco, si è impegnato moltissimo nel suo ruolo per migliorare i servizi sul territorio, ma nonostante questo ad oggi non pare che l’operato della direzione ASL risponda alle esigenze territoriali”.

Non le piace questa direzione dell’Asl?

“La questione va posta in maniera diversa. Non si tratta di quello che può piacere o meno. Il buon funzionamento del sistema sanitario sul nostro territorio è fondamentale e tocca tutti da Alagna al Basso Vercellese. Certamente ad oggi possiamo dire che è stato conseguito il record storico di dimissioni volontarie di molti sanitari che, accanto alla cronica mancanza di medici, ha reso necessario il ricorso massiccio a prestazioni sanitarie acquistate da privati (le ormai stranote cooperative)Tutto questo a prezzi decisamente elevati che non corrispondono ad unelevata qualità dei servizi erogati. Poi ci sono progetti in campo, sicuramente interessanti ma che, almeno ad oggi paiono difficilmente realizzabili in concreto. Non vorremmo che fossero solo ‘specchietti per allodole’”.

A che cosa si riferisce?

”Le cito come esempio la realizzazione della Rianimazione di BorgosesiaA livello teorico è certamente una buona cosa, questa decisione è stata presa in piena epoca Covid e si sono avviati i lavori strutturali che si stanno completando in queste settimane. Quello che però ogni addetto ai lavori sa è che per farla funzionare servono almeno undici anestesisti rianimatori, La Direzione dove pensa di trovarli? Certo, si bandiscono i concorsi, ma se vanno deserti (come accade spessissimo) come pensano di avviare questa struttura? A meno che anche qui non si ipotizzi di incaricare i gettonisti sotto cooperative esterne”.

Pensa che il ricorso ai medici a gettone sia fuori controllo?

“Beh, siamo tutti ben consapevoli che usare medici a gettone non è la soluzione, né per qualità né per costi che si triplicano.  Questo guardi, non lo dico io, lo dice il Ministro della salute che ha recentemente emanato un decreto volto a limitare l’utilizzo sistematico di tali pratiche. Il problema dei gettonisti non è solo un enorme danno economico per le casse della sanità ma investe anche pesantemente ciò che viene definita la continuità assistenziale. Ci piacerebbe vedere da parte della direzione una politica di valorizzazione dei propri dipendenti che nonostante tutto continuano a lavorare nel SSR”.


La carenza di medici però è un problema endemico su tutto il territorio nazionale, non riguarda solo la Provincia di Vercelli

Indubbiamente e questo preoccupa tutti, perché è un problema che ci accompagnerà a lungo, ed è per questo che è ancora più importante uno sforzo comune per conservare le risorse residue”.

Che cosa pensa di fare?

“Nei prossimi giorni incontrerò gli amministratori della Valsesia ed insieme decideremo quali iniziative adottare. Sicuramente ci sono molte cose che vanno riviste, parleremo anche con chi nella sanità lavora ogni giorno come medici, infermieri,oss, per avere anche da loro un punto di vista sicuramente privilegiato. Al termine di questi incontri insieme al Prof.Stecco nostro responsabile sanità provinciale chiederemo un incontro con l’assessore Icardi per fare il punto della situazione e per avere risposte adeguate per tutto il nostro territorio”.

Ecco, il territorio: i cambiamenti climatici degli ultimi anni si manifestano in modo decisamente violento come appena successo in Romagna. Quale è la vostra strategia per la messa in sicurezza?

“La provincia di Vercelli è decisamente variegata, abbiamo una parte montana molto vasta ed una pianura molto attiva sul fronte agroalimentare. La siccità alternata ad eventi atmosferici estremi mettono a rischio i nostri abitanti ma anche la nostra economia locale. Il lavoro svolto dagli enti locali come Comuni e Provincia è fondamentale perché chi amministra il territorio è perfettamente a conoscenza di quali siano le criticità e in questo sicuramente le Province hanno un ruolo di coordinamento fondamentale nonostante qualcuno sostenesse e sostenga che siano enti inutili… purtroppo nonostante il grande impegno dei singoli amministratori le risorse economiche sono sempre più scarse e quindi anche a livello nazionale è importante avere una maggior attenzione a questo argomento aumentando gli stanziamenti per la messa in sicurezza del territorio. Da questo punto di vista i fondi legati al PNRR saranno decisamente utili”.

Per concludere quale sarà la linea politica durante la sua segreteria?

“La linea è sicuramente quella della Lega ovviamente adeguata al nostro contesto. Il mio modo di intendere la politica è quello del merito: gli amministratori devono essere valutati dagli elettori per quanto hanno fatto di concreto e non per ciò che promettono. Nella scelta degli amministratori l’appartenenza politica è marginale ciò che conta maggiormente sono le competenze e le capacità dimostrate e questo sarà il metodo con cui sceglieremo anche i futuri candidati della Lega”.

 

  Edm

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1 commento

  1. Le risposte che potevamo attenderci, cautela, equilibrio e una particolare attenzione, era inevitabile, per l’altra metà della provincia.

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