L’omaggio di Carla Crosio alla Magna Charta

Da sinistra Pasqualin, Crosio e Mortara.

Un rotolo di carta lungo novanta metri sul quale sono stati impressi gesti grafici in parte cancellati con alcool e medicine liquide. È questo l’omaggio dell’artista vercellese Carla Crosio alla Magna Charta: un diario della sofferenza, esposto simbolicamente nella zona absidale dell’ex chiesa di San Marco, proprio al termine del percorso espositivo della mostra in Arca.

Carla Crosio ha presentato la sua opera in anteprima, definendola una “Magna Charta del 3000”, assieme all’assessore alla Cultura Daniela Mortara e a Diego Pasqualin, il critico d’arte anima di StudioDieci, che ha scritto il testo di accompagnamento sul pannello, accanto a quello di Gianna Baucero, presidente dell’associazione Chesterton.

“MagnaCharta/Testamento” fu esposta la prima volta in occasione di un’edizione passata del Gaudete Festival. In quell’occasione fu srotolata completamente e accompagnata dall’esecuzione corale del “Te Deum”. Un’esperienza di contaminazione in cui l’arte contemporanea aveva dialogato con la musica antica.

Da allora l’opera ha subito delle mutazioni perché Carla Crosio, che l’ha definita un “work in progress”, non ha mai smesso di lavorarci sopra, in particolare la notte quando si è soli con sé stessi e il flusso di coscienza non incontra gli ostacoli del giorno. L’artista in quei frangenti ha riversato sulla carta le sue emozioni, la sua rabbia, la sua sofferenza, fino a giungere al risultato che si può vedere nell’ex chiesa di San Marco.

Scrive Diego Pasqualin che «MagnaCharta è una lunga confessione: novanta metri di intimo diario che quest’artista ha iniziato a scrivere durante quei dialoghi notturni fra sé e sé. Sono tante le parole e i pensieri annotati, ci sono racconti forse sempre taciuti, come una collezione di farfalle ancora in vita anche se perfettamente custodite in scrigni composti da spilli pungenti; reliquiari troppo preziosi abbandonati a morire affinché la vita possa seguire il suo naturale decorso. Novanta metri in cui quest’incredibile artista non ha potuto che far altro che accettare, accettarsi e lasciare andare».

“MagnaCharta/Testamento” è visitabile fino al 9 giugno da martedì a domenica dalle 10 alle 19, esattamente negli stessi orari della mostra “La Magna Charta: Guala Bicchieri e il suo lascito. L’Europa a Vercelli nel Duecento”.

m.m.

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here