Lo sfogo di Molinari: “Questo PD culturalmente non mi rappresenta più”

È con un post molto chiaro e, di fatto, coerente con il percorso che lo ha contraddistinto in questi anni, costellato sovente da posizioni non sempre “allineate” al partito, che il consigliere regionale vercellese Gabriele Molinari prende le distanze dalla direzione che la segreteria nazionale del Partito Democratico ha intrapreso, anche per il rinnovo dei suoi vertici. Se questo sia solo il sintomo di un malessere temporaneo, o di una rottura più profonda, per ora è difficile dirlo. Di certo, però, Molinari osserva come la sua area culturale di riferimento non sia più rappresentata dall’attuale Pd, che ha accantonato la proposta Minniti. “Io resto come sono: continuo a credere nel mercato, nell’impresa, in uno Stato non invasivo che tuteli l’individuo e le sue libertà. E continuo a credere che l’Europa, più che cambiata, vada rafforzata. Purtroppo in questo partito non sempre il rispetto è la regola, e le guerre interne ne hanno offerto un’immagine pessima. Non vuole bene al Pd chi lo logora quotidianamente sui giornali per fini essenzialmente personali” dice.

 

“Viste le candidature per la segreteria nazionale del Pd è abbastanza chiaro che la mia area culturale non ha più rappresentanza – scrive Molinari all’inizio del suo intervento -. Non può trovarla in chi pensa che la globalizzazione sia un problema anziché un’opportunità, non può trovarla in chi crede che sulle nazionalizzazioni si possa discutere, non può trovarla in chi ha condiviso tutti i cambi di passo e direzione del renzismo”.

 

Molinari poi prosegue: “Pur non appartenendo alla sua storia politica avevo visto nella proposta di Minniti uno sforzo, un tentativo di coesione, venuto meno il quale tutto diventa diverso. Io però resto come sono: continuo a credere nel mercato, nell’impresa, in uno Stato non invasivo che tuteli l’individuo e le sue libertà. E continuo a credere che l’Europa, più che cambiata, vada rafforzata. In questi anni di impegno istituzionale non ho mai smesso di dire quel che penso, difendendo le mie posizioni senza tenere doppie parti in commedia e soprattutto avendo rispetto dei compagni di strada, pur nelle differenze. Purtroppo in questo partito non sempre il rispetto è la regola, e le guerre interne ne hanno offerto un’immagine pessima. Non vuole bene al Pd chi lo logora quotidianamente sui giornali per fini essenzialmente personali.
E non vuole bene al Pd neppure chi rinuncia a elaborare un pensiero autonomo pur di galleggiare e autoconservarsi. Quelle che abbiamo davanti saranno settimane di decisioni importanti, collettive e personali. Io andrò avanti, come sempre, a viso aperto”.

 

Quali saranno le dimensioni delle “decisioni importanti”, con cui si chiude il post su Facebook, per ora non è dato sapere. Lo stesso Molinari, contattato telefonicamente, si è limitato a confermare quanto ha scritto suoi social “se l’ho pubblicato – ha detto – è perché si tratta di ciò che penso, con la massima trasparenza”.

 

l.a.

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