L’incantevole arpa di Valerio Lisci ritorna sabato sera al Teatro Civico

Con tutto il suo straordinario fascino, l’arpa irrompe nel magnifico VIotti Festival della Ducale. Ancora non si è attenuato lo stupore per il grande concerto della quattordicenne pianista russa Alexandra Dovgan che sabato sera tocca all’arpista Valerio Lisci, che tona a suonare nella nostra città dopo aver esordito, giovanissimo, nel 2012, quando aveva diciotto anni, con la Camerata Ducale: l’associazione musicale di Guido Rimonda e di Cristina Canziani faceva suonare, collateralmente al Viotti Festival, tutti i migliori diplomarti dei Conservatori Piemontesi e Lisci (al “Verdi” di Torino) era appunto uno di questi. Nell’occasione, suonò, con la Ducale, il Concerto di Reinhold Glière. Dopodiché ha tenuto concerti e recital di tutto il mondo e composto brani originali e trascrizioni per il suo strumento osannati ovunque.

Domani sera proporrà un programma di grande fascino, dal titolo suggestivo, Italianeggiante, perché sarà una sorta di viaggio verso e attraverso il nostro Paese, visto sia con gli occhi di autori italiani, sia con quelli di compositori stranieri che si sono ispirati all’Italia.

Si parte con “Sarabanda e Toccata” di Rota, per poi andare su una trasposizione per arpa di Bochsa sul trio “Zitti zitti” dal “Barbiere” di Siviglia. Quindi “Tre canzoni” di Mannino. Poi una Grande fantasia su temi della “Lucia di Lammermoor” di Parish Alvars. Di Ciaramiello sarà poi proposta “Rimembranza i Napoli opera 6”, e dello stesso Lisci “ La Maschera”, quindi, ancora di Parish Alvars, “Sérénade opera 38” per chiudere con le “Variazioni su Il Carnevale di Venezia” di Posse.

Un appuntamento imperdibile, in grado di regalare bellezza e un po’ di serenità in questi giorni drammatici. Inizio alle 21.

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