Legambiente avverte: “Attenzione, i ghiacciai del Monte Rosa stanno regredendo”

Sono stati presentati ad Alagna i risultati del monitoraggio di Legambiente sui ghiacciai Indren, Bors, Locce, Piode e Sesia-Vigne sul Monte Rosa. Ciò che è stato osservato è una generale regressione della fronte glaciale con un consistente aumento degli affioramenti del substrato roccioso.

Emblematico il commento della Carovana dei Ghiacciai di Legambiente: «Al posto del mare di ghiaccio ora c’è un deserto di sassi e rocce. La degradazione del permafrost dà origine a frequenti crolli e distacchi di massi e detriti su vie alpinistiche e sentieri che nel passato gli alpinisti consideravano sicuri».

Il primo ghiacciaio a esser stato oggetto del monitoraggio è stato quello di Indren. Un ghiacciaio montano la cui alimentazione sul pendio si realizza attraverso precipitazioni dirette o valanghe. Attualmente le due creste che lo delimitano lungo le pendici della Piramide Vincent dimostrano di soffrire del riscaldamento climatico con effetti di rapida deglaciazione e destabilizzazione gravitativa. Il ghiacciaio però non è più risultato percorribile come un tempo, poiché completamente crepacciato e per effettuare i rilievi si è reso necessario transitare da un fianco.

Il ghiacciaio di Bors è risultato essere in forte sofferenza, con una buona porzione di ghiaccio già esposto, ovvero privo della copertura nevosa invernale che lo protegge dalla fusione. Questa tendenza è stata confermata sia attraverso il confronto con le immagini più antiche sia con la sequenza di immagini dell’ultimo ventennio. Le osservazioni sul ghiacciaio hanno confermato un consistente aumento degli affioramenti rocciosi a quote elevate fino alla zona di accumulo, ovvero la zona dove la neve dovrebbe conservasi tutto l’anno, trasformarsi in ghiaccio e così alimentare il ghiacciaio.

Il ghiacciaio Locce Sud, anch’esso oggetto del monitoraggio, ormai ha poco ghiaccio e questo è testimoniato dalla modesta quantità di acque del torrente proglaciale se confrontato con quelli provenienti dai ghiacciai Piode e Sesia-Vigne.

Piode, il ghiacciaio più esteso dei ghiacciai valsesiani, si divide nella parte frontale in due distinte colate che appaiono sempre più appiattite e annerite dal detrito. Nel 2013 una delle due colate si è separata dalla massa centrale diventando una porzione di ghiaccio morto che poi si è disintegrato.

Nel Sesia-Vigne sono state osservate sia in panoramica che su posto le maggiori criticità per la sopravvivenza della massa glaciale. La seraccata comune del ghiacciaio Sesia-Vigne ha da sempre determinato problemi per i rilevatori e tuttora ha evidenziato un regresso lineare della fronte superiore ai 20 metri annui anche se talvolta mascherato da accumuli nevosi.

Durante la tappa sul Monte Rosa, è stato organizzato anche il “Saluto al ghiacciaio”, un momento di riflessione sul silenzioso e prezioso lavoro che svolgono i ghiacciai, accompagnato dalle musiche a cura del gruppo Sax Young. Inoltre sono state organizzate delle escursioni e delle visite guidate. La Carovana dei Ghiacciai di Legambiente ha voluto ringraziare pubblicamente le Funivie MonteRosa 2000, la Camerata Ducale e il Viotti Festival di Vercelli e l’Amministrazione di Alagna.

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