Le accuse: “Rosso concordò 15mila euro per acquistare voti”

Quindicimila euro. È la cifra che avrebbe concordato l’assessore regionale Roberto Rosso per garantirsi un pacchetto di voti in occasione delle elezioni regionali del 2019.

 

Il politico di Fdi, è stato arrestato questa mattina all’alba dalla guardia di finanza di Torino nell’ambito di un’operazione che ha portato all’arresto di altre sette persone, responsabili a vario titolo di associazione a delinquere, scambio elettorale politico- mafioso e reati fiscali per 16 milioni di euro.

 

Sono stati eseguiti anche provvedimenti di sequestro per milioni di euro su 200 tra imprese, immobili e conti correnti eseguiti in Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Campania, Sicilia e Sardegna.

L’attività è uno sviluppo dell’indagine «Carminius». Le successive investigazione hanno fatto emergere le figure di spessore criminale, tra cui in ordine di importanza, di Onofrio Garcea e Francesco Viterbo. I due avrebbero organizzato un sodalizio, intessendo rapporti con il noto imprenditore torinese Mario Burlò, con interessi sul territorio nazionale e sponsor in diverse società sportive.

Quest’ultimo, con il costante aiuto della cosca, ha attuato e strutturato un sistema di evasione fiscale attraverso la creazione di società a lui formalmente riconducibili.

La prima operazione del cosiddetto «pactum sceleris» ha avuto ad oggetto la villa appartenuta al noto giocatore Arturo Vidal (estraneo all’inchiesta) acquistata di recente da Burlò e oggi posta sotto sequestro.

È anche emerso che Garcea e Viterbo, nel 2019, avrebbero manifestato interesse per le elezioni regionali. E attraverso la mediazione di Enza Colavito e Carlo De Bellis hanno stretto un “patto di scambio” con il candidato di Fdi Roberto Rosso. Il patto avrebbe previsto il pagamento di 15mila euro. Da quanto si apprende, della somma concordata con gli intermediari delle cosche, Rosso ne versò poco meno di 8 mila, in due tranche da 2900 e 5000 euro. A fare da tramite appunto Enza Colavito e Carlo De Bellis, quest’ultimo già coinvolto nelle indagini Minotauro e Big Bang. Contatti che sono documentati da foto e immagini girate dagli inquirenti e mostrati stamani in una conferenza stampa svolta in procura a Torino, con il nuovo procuratore Capo Anna Maria Loreto.  «Dalle indagini è emersa la piena consapevolezza del politico e dei suoi intermediari circa la intraneità mafiosa dei loro interlocutori».

 

Ecco alcune delle immagini diffuse stamani

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here