L’arcivescovo: “Come i pastori, andiamo a farci illuminare per ripartire con uno spirito nuovo”

La diversificazione degli orari delle messe nelle vaie parrocchie della città (dal pomeriggio fino alle 20,30) ha ottenuto il risultato che le autorità religiose di erano prefissate: consentire a a molti fedeli di seguire in presenza la Messa di Natale senza creare pericolosi assembramenti, tornando a casa entro le 22, prima del “coprifuoco”.

Tra e ultime messe celebrate a Vercelli, quella in Duomo, alle 20,30, con l’arcivescovo Marco Arnolfo. Nell’omelia sul Vangelo di Luca, il presule eusebiano è stato, come sempre profondo e anche spiritoso, paragonando il decreto di Augusto sul censimento, in forza del quale Maria e Giuseppe si trovavano in quel momento a Betlemme, ad una sorta di Dpcm di allora.

L’arcivescovo Maarco Arnolfo con il parroco del Duomo monsignor Giuseppe Cavallone

Monsignor Arnolfo ha quindi centrato la sua omelia natalizia sul fatto che non solo Gesù sia nato, in una mangiatoia, tra gli umili, ma che Dio, che aveva preparato l’evento della nascita terrena del Figlio da millenni, abbia deciso di farne partecipi per primi proprio gli “ultimi”, come venivano considerati, nella scala gerarchica sociale di allora, i pastori.

E visto che i pastori allertati dall’angelo erano stati “trasformati” dalla luce in cui erano entrati assistendo alla Natività, monsignor Arnolfo ha invitato tutti noi, seguendo l’esempio dei pastori, a farci “illuminare dalla luce divina, certo che quella luce saprà farci ripartire, dopo la pandemia, con uno spirito nuovo”.

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2 Commenti

  1. Il nostro Vescovo che, a scanso di equivoci, dico subito, ha fatto, stando alla “sintesi”, una buona Omelia (per quel che puo’ valere il pensiero di un semplice fedele o cittadino) ricalca il concetto espresso dal Sindaco: vede, dopo la pandemia, una prossima ripartenza con spirito nuovo. Non credo volesse riferirsi al nascente nuovo ordine mondiale. Semplicemente auspicava volessimo migliorarci nello spirito! (?). Ormai i ruoli di Stato e Chiesa si confondono, come nel calcio e, a proposito di ripartenza, l’avra’ auspicata anche Modesto!?

  2. “Buon pranzo natalizio, e arrivederci”. Queste sono le parole conclusive della Indulgenza e Benedizione di Francesco; hanno preceduto il maestoso suono delle campane di S. PIETRO. Che debba davvero dimettersi?

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