L’ANPI di Vercelli: “Preoccupazione per i fatti avvenuti in città intorno alla Festa della Liberazione””

Riceviamo e pubblichiamo

 

Spett. Redazione,

a quasi un mese dalla Festa della Liberazione, che ha avuto una forte partecipazione, commossa e attenta, della cittadinanza, come da anni non si vedeva, vorremmo, dopo ponderata riflessione, esprimere la nostra preoccupazione per una sequenza di fatti che sono avvenuti nella nostra città intorno a questa importantissima ricorrenza. Fatti che si inseriscono in un quadro nazionale in cui sono continui e reiterati i tentativi, da parte di forze ed esponenti politici e non, di rilettura in senso revisionistico, quando non addirittura “rovescistico”, di eventi ormai acclarati e consegnati alla storia, quali il valore politico della lotta di Resistenza e la liberazione dall’occupazione nazista voluta dalla dittatura fascista.

Fanno parte di questo tentativo di delegittimazione della Resistenza le sconcertanti affermazioni della Presidente del Consiglio Meloni e del Presidente del senato La Russa sulla strage nazifascista delle Fosse Ardeatine, la narrazione sulla questione del confine orientale, dove si trascura il ruolo che il regime fascista ebbe nella persecuzione delle popolazioni slave, o la minimizzazione delle responsabilità nella deportazione nei lager nazisti dei nostri connazionali ebrei.

E’ in questo clima quindi che un assessore comunale può dare del “fazioso e provocatore” a un personaggio come Gad Lerner, reo evidentemente di essere dichiaratamente antifascista; l’(ex) assessore non sembra aver colto che il 25 Aprile è e sarà sempre una festa nazionale antifascista, così come lo è la Costituzione che dalla lotta di liberazione è nata.

A questa progressione di preoccupanti episodi si aggiunge il fatto che il Comune di Vercelli si è fatto promotore e organizzatore della presentazione di un libro di Ludovico Ellena, edito nel lontano 2006, sulla cui urgenza di proposta alla cittadinanza si possono esprimere fondati dubbi. L’autore non ha nascosto le sue simpatie, candidandosi nel 2010 nelle liste di Forza Nuova, movimento fondato da Roberto Fiore e Giuliano Castellino, neofascisti riconosciuti a livello Europeo, e compromesso nell’attacco alla CGIL di Roma del 2021.

La presentazione, che riteniamo non urgente visto che si tratta di un libro del 2006, è stata programmata a ridosso della Festa della Liberazione, anche se presenta una collezione di episodi violenti avvenuti durante la guerra di liberazione, che per nulla intaccano il valore politico della Resistenza. Non è nostra intenzione violare il principio della libera espressione di opinioni, ma vogliamo sottolineare che si tratta di un ulteriore attacco al valore ideale della Resistenza. Se, come chi compie questi tentativi va dicendo, la storia “vera” è stata taciuta, perché la storia è stata scritta dai vincitori, il motivo è che la storia è stata disegnata dai vincitori. Ci permettiamo, infatti, di ricordare al Signor Sindaco che la Costituzione su cui ha giurato e cui deve attenersi l’intera amministrazione è stata redatta da quei vincitori che, pur appartenendo a diverse idee politiche, hanno concordato sulla sua natura antifascista e democratica. Ogni tentativo di delegittimare quel movimento di idee è un attacco alla Costituzione.

Inoltre, ci pare di ricordare, nel 2018 il Comune di Vercelli aveva recepito una deliberazione che negava gli spazi pubblici a chi non si riconoscesse nei valori della Costituzione antifascista.

E a tutti coloro che sull’onda revisionista pretenderebbero che il 25 aprile diventasse una festa di pacificazione nazionale, ponendo sullo stesso piano vittime e carnefici, ricordiamo che, fermo restando che ricordare con dolore tutti i caduti è un’espressione di comune pietà (parce sepulto, dicevano i latini), il 25 Aprile non è solo il giorno in cui si ricordano i morti, ma è soprattutto una festa nazionale della Repubblica in cui si celebra la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, ovvero la fine dell’occupazione nazista, la caduta del regime fascista e la sconfitta di tutti i militi, i collaborazionisti, gli aguzzini, le spie che appoggiarono il regime nazifascista.

Certo è che si coglie l’occasione per ricordare tutti coloro che per combattere il nazifascismo diedero la vita e di tutti gli innocenti civili che dai nazifascisti vennero trucidati, ma non è e non potrà mai essere l’occasione per fare intenzionalmente confusione tra vittime e carnefici.

Ci piace, a questo proposito, citare Italo Calvino “Dietro il milite delle Brigate nere più onesto, più in buonafede, più idealista, c’erano i rastrellamenti, le operazioni di sterminio, le camere di tortura, le deportazioni e l’Olocausto; dietro il partigiano più ignaro, più ladro, più spietato, c’era la lotta per una società pacifica e democratica, ragionevolmente giusta, se non proprio giusta in senso assoluto, ché di queste non ce ne sono.”

Libertà di interpretazione dei fatti storici, in ogni caso, la Costituzione non lascia spazio a quelle che servono a legittimare di nuovo il fascismo o i movimenti affini.

 

Il presidente del Comitato Cittadino – Giacomo Ferrari

 

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1 commento

  1. Le solite, retoriche, tradizionali inutili schermaglie tra fascisti e antifascisti
    espresse anche in ..
    “il 25 Aprile non è solo il giorno in cui si ricordano i morti,
    ma è soprattutto una festa nazionale della Repubblica
    in cui si celebra la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo”
    .. serve malissimo a ricordare il ventennio
    ma ottimamente a dimenticare che la presunta “Liberazione”
    fu seguita da 75 anni di occupazione americana con 140 basi militari
    sotto comando Usa
    e l’obbligo di sottomissione del quale anche la Meloni non s’è “liberata”,
    solo Aldo Moro (ed eventualmente Enrico Berlinguer) ci provò.
    Fa specie che oggi che la verità è sotto gli occhi di tutti
    i più grandi autodefiniti !democratici”,
    non se ne vogliono dar per intesi.
    “Fascisti e antifascisti”: schiavi per vocazione!

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