Per la Vercelli-“bene” cocaina e anche appuntamenti hard sadomaso

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Vercelli – Ai clienti, anche facoltosi e insospettabili professionisti vercellesi e novaresi, procuravano di tutto: la cocaina, in primis, ma anche prostituite sado-maso per incontri a luci rosse, sempre supportati da grandi quantità di droga. E la “centrale” dello spaccio e degli appuntamenti hard era un alloggio centralissimo di Vercelli, una trasversale di corso Libertà. 

La Squadra Mobile, diretta dal dottor Antonio Porcino, ha messo fine a tutto ciò, arrestando quattro persone, denunciandone quattro e apprestandosi a sentirne almeno una quarantina: i clienti abituali sinora rintracciati. L’operazione che, partita quasi per caso, si è poi sviluppata davvero su larga scala, portando alla luce un’incredibile situazione di degrado morale e di criminalità nei due capoluoghi di provincia vicini, si chiama “Nightmare” (Incubo).

Secondo quanto sinora accertato, e al vaglio della magistratura, in un centralissimo alloggio di Vercelli, un vercellese di origine calabrese, assai conosciuto in città (anche dalla polizia, per altre vicende) e un giovane milanese si occupavano di rifornire di cocaina (pochi grammi alla volta) decine e decine di clienti, per la maggior parte donne (tante mogli all’insaputa dei mariti), consegnandogliela direttamente nell’appartamento, oppure con continui viaggi da Vercelli a Novara (e viceversa) anche fino alle prime luci dell’alba: senza soluzione di continuità, senza ferie o riposi. E, a corollario dei rifornimenti, i due contattavano prostituite novaresi consumatrici di droga, combinando per loro appuntamenti hard con clienti che volevano provare una doppia ebbrezza: su questo filone, sta tuttora facendo accertamenti la procura per individuare eventuali altri reati, oltre a quelli dello spaccio di droga.

Tutto era nato, il 6 giugno scorso, dal fermo del calabrese – dopo una segnalazione confidenziale – trovato in possesso di 12 grammi di cocaina e di 10 grammi di hashish. La La procura e la Squadra Mobile hanno disposto accertamenti accurati, intercettazioni, appostamenti notturni e, alla fine, è emersa l’inquietante rete di spaccio e di consumo della droga.

Il via vai per avere la “roba” nell’alloggio in pieno centro di Vercelli era continuo, al punto che, quando la polizia è andata a perquisire l’alloggio – dopo il fermo del calabrese – ben tre clienti hanno suonato alla porta, e immaginatevi la loro sorpresa quando si sono trovati di fronte gli agenti.

A quel punto, si trattava di scoprire i fornitori dei due: le indagini hanno portato ad altri due uomini residenti in piccoli centri tra Vercelli e Novara: uno dei due è stato fermato a bordo sella sua auto, mentre era in compagnia della moglie e dei figli. Dentro una custodia per occhiali aveva 30 grammi di cocaina, ma nell’abitazione ne aveva ben mezzo chilo. L’arresto del secondo fornitore è stato assai più movimentato perché l’uomo, un pregiudicato, ha aggredito i poliziotti, beccandosi un ulteriore capo di imputazione: resistenza e violenza a pubblico ufficiale. In casa aveva 45 mila euro in contanti, suddivisi in buste nascoste dentro una stufa, e soprattutto un’agenda con tutta la contabilità: i nomi e cognomi dei clienti e le cifre della spaccio.

I due novaresi sono i finiti in cella con i vercellesi: il calabrese ha ottenuto i domiciliari per motivi di salute. La Mobile ha calcolato che venissero spacciati circa 300 grammi di cocaina alla settimana per cifre variabili dai 50 ai 100 euro al grammo. Malati di ludopatia, i due spacciatori vercellesi si giocavano praticamente tutto in tempo reale: di qui la quasi compulsiva necessità di spacciare a getto continuo, peraltro senza alcuna remora di parlare direttamente al telefono con i clienti, combinando appuntamenti e cifre.

Per quanto riguarda i clienti, sono stati denunciati i quattro che, pur di fronte all’evidenza, hanno continuato a negare i fatti: l’accusa è di favoreggiamento.

Edm

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