La storia della Pasticceria Taverna&Tarnuzzer da Vittorio Emanuele all’e-commerce

Chi si trova a passeggiare sotto i portici di piazza Cavour a un certo punto, lungo il lato che conduce verso via Gioberti, non può fare a meno di notare due vetrine, composte ognuna da due più piccole e una grande, separate dalla porta d’ingresso e incastonate in una elegante cornice di legno che poggia su un basamento in marmo. Sopra, l’insegna a lettere dorate rimanda a un passato aristocratico che non vuole cedere il passo ad arzigogolati orpelli contemporanei.

La Pasticceria Taverna&Tarnuzzer, dove il tempo pare davvero essersi fermato, è uno dei più antichi esercizi commerciali della città. Un locale che ha visto passare davanti al suo bancone (altra perla che vale da solo una visita) e nelle sue sale generazioni di vercellesi. La tradizione vuole che la domenica mattina si vada lì a comprare le paste per il pranzo della festa, poi, al pomeriggio, dopo la rituale passeggiata in centro, la sosta corroborante con una tazza di cioccolata calda, seduti ai tavoli interni, ancora oggi gli stessi, con il piano d’appoggio in marmo e i sostegni in ferro battuto, oppure all’aperto a godersi la vita della piazza.

La storia della Pasticceria parte il 13 febbraio del 1889 quando due svizzeri del Cantone Grigioni, Cristiano Taverna e Nicola Tarnuzzer, rilevarono l’attività da un altro elvetico, Nicola Methier, pluripremiato in patria, che nel XIX secolo scelse Vercelli per proseguire la sua carriera.

Cristiano Taverna e Nicola Tarnuzzer erano pasticceri, confettieri e liquoristi. Il locale al tempo era molto rinomato per frutti canditi e pasticceria, tanto da giungere a far conoscere i propri prodotti in Europa partecipando a varie Esposizioni Internazionali, vincendo tra l’altro il diploma con medaglia d’oro a quella mondiale di Amsterdam nel 1895 e a quella di Bruxelles nel 1897.

Nella Vercelli “fin de siècle” ogni tanto capitava di incrociare anche Vittorio Emanuele di Savoia e Aosta, Conte di Torino, che qui comandava un reggimento di cavalleria. Era lo stesso Conte che nel 1897 a Versailles si batté a duello con il principe Henry d’Orléans il quale aveva denigrato l’operato dell’esercito italiano ad Adua. Vittorio Emanuele vinse e tornò in Italia da trionfatore, tanto che Pascoli gli dedicò un breve componimento. «Io sono un povero popolo. Ma principe italiano Voi solo sapete che io ho meritato di essere rappresentato da Voi», scrisse il poeta, non senza un pizzico di retorica patria.

Ora, poiché il Conte amava ristorarsi alla Pasticceria, Nicola Tarnuzzer gli chiese se il suo negozio potesse fregiarsi di “Fornitore della Casa Reale”, titolo allora molto ambito dalle attività commerciali che in tal modo aumentavano il loro prestigio (e la loro clientela). Nel 1903 i Savoia acconsentirono alla richiesta, visto e considerato che nel 1890 Re Umberto I aveva già permesso a Nicola e di esporre lo stemma reale sull’insegna.

Fu così che la Pasticceria Taverna&Tarnuzzer iniziò la sua avventura. Un locale che ha visto e conosciuto da vicino la storia e che è sopravvissuto con fierezza a due guerre mondiali e due pandemie (una la Spagnola negli anni’ 20 e l’altra, più attuale, il Covid-19). I vercellesi continuano a frequentarla, come facevano nel secolo scorso durante i Caffè Concerto organizzati nel dehors all’aperto, tuttora molto ambito perché offre una posizione strategica sulla piazza.

Oggi, in attesa di tornare ad aprire i battenti, la Pasticceria è chiusa, ma non per questo ha abbandonato i suoi clienti, anzi ha pensato a un modo per stare loro vicino: il negozio virtuale. Usufruendo dell’e-commerce i titolari si sono rimboccati le maniche e sono riusciti a riconvertirsi al commercio online trasformando la fase del lockdown in un’opportunità.

Un primo test, che ha dato ottimi riscontri, è stato effettuato a Pasqua così si è deciso di proseguire. Ogni mattina, all’apertura si controllano gli ordini e si preparano le consegne della giornata: dolci, pasticcini e biscotti, tra cui i bicciolani e gli amaretti morbidi, vere e proprie prelibatezze della tradizione vercellese.

La piattaforma a cui si appoggia Taverna&Tarnuzzer è la biellese Vidra, creata da Guido Frascadore e Alessandro Miliucci, che integra in un’intuitiva app la creazione di un sito internet, la vendita e la spedizione dei prodotti, in poche ore la pasticceria è riuscita ad essere on line con il proprio eCommerce, in tempo per le festività di Pasqua.

«Siamo riusciti a gestire due settimane di lavoro intenso, quelle che precedono le festività pasquali, in modo semplice e efficiente – spiega Nicola Tarnuzzer – Abbiamo acquisito nuovi clienti e reso felici tante persone che non potendo uscire, hanno voluto comunque inviare un dolce pensiero a chi era lontano».

Poi Tarnuzzer prosegue: «Ci siamo affacciati ad un mondo ancora inesplorato, senza sapere se saremmo riusciti a ottenere dei risultati soddisfacenti, vista anche la situazione generale Per noi si tratta di un mercato nuovo. La storia della nostra pasticceria è centenaria, inizia il 13 febbraio 1889 e, per il tipo di attività, il servizio e-commerce non sembrava certo una priorità su cui investire nel breve termine. Oggi le prospettive sono cambiate e lo consideriamo come parte integrante del nostro lavoro».

Oggi, dopo più di centotrenta anni di attività, la Pasticceria Taverna&Tarnuzzer guarda all’innovazione, senza però dimenticare la sua anima nobile e tradizionale, ben sapendo che il segreto è continuare a porre in primo piano l’elemento fondamentale: il cliente. Non avrà di che preoccuparsi, bicciolani, torte, pasticcini, canditi, salatini saranno sempre garantiti. E saranno sempre di prima qualità.

Massimiliano Muraro

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