LA SINDROME DI WATERLOO 25 – Urge doccia di umiltà per Cellino

 

Nel calcio italiano (specie in serie B) ne stanno succedendo più che in “Pulp Fiction” di Tarantino. L’ultima è accaduta alla Pro, domenica, dopo la partita di Coppa Italia al “Rigamonti” di Brescia: quando i giocatori vercellesi sono rientrati negli spogliatoi per fare “la” doccia  quell’articolo determinativo “la” è apparso in tutta la sua evidenza perché “la” doccia disponibile era proprio una: una per 25/30 persone. Dopo oltre due ore di calcio (la partita è finita ai rigori) a oltre 30 gradi e con un’umidità da far spavento.

Pensavano che cose del genere potessero accadere solo su un campetto oratoriale in terra, non nello stadio che aveva ammirato le giocate di Roberto Baggio. La società vercellese – con in testa il ds Massimo Varini – ha preso cappello e il presidente del Brescia, Massimo Cellino, ha avuto la faccia tosta di rispondere che, sotto sotto, la Pro si era meritata questa accoglienza da sesto-settimo mondo perché, essendo il “Rigamonti” di Brescia in fase di ristrutturazione, s’era rifiutata di giocare a Mantova, come da proposta delle “rondinelle”.

Ora, è appena il caso di far notare al noto commerciante di frumento nonché eccellente chitarrista elettrico che il calcio è regolato da norme ben precise che prevedono, in caso di indisponibilità di uno stadio per una gara secca di Coppa Italia, che si giochi nell’impianto della squadra ospite, la quale diverrebbe dunque ospitante. Ma il Cellino, forse distratto dal brano di Eric Clapton che stava imparando a memoria, ha detto, parafrasando il ministro Fontana: “Sul sintetico non gioco, anche se non sono un calciatore”.

E allora ecco che per le vittime sacrificali della Pro si sono aperti i battenti del “Rigamonti” con “la” (cioè una) doccia a disposizione per tutti, quando invece pare che i calciatori del Brescia avessero a disposizione servizi inappuntabili. Aggiungiamoci il rifiuto di accogliere in tribuna i dirigenti ospiti (cosa che avviene in tutti gli stadi del mondo, Corea del Nord compresa), forse temendo che avrebbero chiesto di farsi a loro volta una doccia, ed avremo un quadro chiaro che che cosa può accadere oggi nel mondo del calcio italiano. Un mondo che fissa  il processo al Chievo per le plusvalenze sospette a campionato inoltrato, che condanna il Cesena a 15 punti di penalizzazione da scontare in un prossimo campionato che non disputerà mai, che mantiene in B una società come il Foggia che ha aggiustato i bilanci (su sentenza della stessa giustizia sportiva) per più di un campionato, che potrebbe riammettere in B il Catania “per meriti sportivi”: cioè per avere comprato cinque partite (per ammissione del suo stesso presidente) non più di tre stagioni fa.

Che cosa ci consola in questo mondo che va all’incontrario? I sentimenti: ad esempio i bellissimi cori pro Vittorio Mero scanditi dai tifosi del Brescia nel match contro la squadra della città in cui “lo sceriffo” è nato e vissuto. Cellino impari il rispetto verso gli altri da questi suoi encomiabili tifosi, e, per stare in tema, si faccia una doccia di umiltà.

Von Blücher

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2 Commenti

  1. Spero che il signor Cellino non c’entri nulla con la ristrutturazione del Rigamonti perchè a mia memoria e , salvo smentite, a Cagliari con la costruzione e/o ristrutturazione dello stadio ha avuto problemi serissimi.
    Piena solidarietà alla Pro Vercelli.

  2. Riguardo al Catania chi scrive l’articolo mi documenti l’acquisto delle fantomatiche 5 partite, dato che neanche la magistratura ordinaria ne ha le prove. Diciamo che Pulvirenti è stato stupido, allocco ed antisportivo, questo si.
    Il tentativo è un atto da stigmatizzare e condannare, cme già fatto e per cui la Città ed i tifosi hanno ampiamente pagato ed anche molto salato, oltre il dovuto.
    E , poi, a pensarci bene una delle 5 partite era Catania – Ternana , che insieme alla Pro sta alzando un inutile polverone.
    Il Catania di meriti sportivi ne ha tantissimi.
    Certo, la Pro Vercelli ha scudetti , ma risalgono all’era giurassica , un po’ come i mondiali del 1934/38 di cui si fregia la nazionale.
    Lavatevi la bocca con acqua di rosa prima di parlare di Catania e del Catania. Il resto è tutta fuffa inutile.
    P.S. Spendete meglio i vostri soldi perchè i ricorsi anche se inutili costano.

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