Pro Vercelli-Arzachena 4 a 0
Vercelli – Una bella Pro, ordinata, decisa e, a tratti spumeggiante, ha disposto con irrisoria facilità dell’Arzachena, tornando al successo dopo una lunga crisi e dimostrando di essere pronta per il big match di martedì sera conto l’Entella, fermata sullo 0 a 0 dall’Alessandria.
Lambiccando sul largo 4 a 0, qualcuno potrebbe obiettare: sì, beh, era l’Arzachena. A questi ipotetici scettici, si potrebbe immediatamente rispondere che, dopo un inizio a dir poco disastroso, la squadra di Mauro Giorico si è ripresa alla grande al punto che, prima di arrivare al “Piola”, era la più in forma del momento con quattro vittorie e un pareggio nelle ultime cinque gare.
Ma a Vercelli non c’è stata partita anche perché la Pro ha avuto la fortuna di sbloccarla subito, dopo poco più di un minuto grazie ad uno schema ormai classico della squadra di Grieco: angolo di Mammarella e inzuccata vincente di Berra.
Era già accaduto (anche se non così presto) anche in altre circostanze, solo che la Pro non aveva saputo difendere il gol iniziale, e si era fatta rimontare: ad esempio dal Siena nell’ultimo atto al “Piola”, prima di oggi. Ma contro la squadra sarda, che pure sembrava in forma strepitosa, la Pro non ha commesso l’errore di ritirarsi a protezione del vantaggio e neppure di gettare al vento le occasioni più ghiotte: vero, Morra ed Emmanuello non sono riusciti a sfruttare due azioni stupende (10’ e 28’), poi, però, Morra ha inventato un numero di prestigio alla David Copperfield, sulla linea di fondo, al 39’ e ha mandato in gol Leonardo Gatto con un assist delizioso. Gara finita.
Al 10’ della ripresa, poi, sempre il fantastico Morra si è incuneato tra i difensori centrali e il portiere dell’Arzachena, su una rimessa lunghissima di Nobile, e li ha beffati tutti e tre toccando cyranescamente nel sacco. Così Grieco si è potuto risparmiare l’ingresso dei Germano (tenendolo ai box in vista del super match dei martedì) e la Pro non ha corso il benché minimo rischio perché l’Arzachena si era ormai arresa soprattutto dal punto di vista mentale.
Ma c’è stato ancora spazio per un gol tanto bello quanto emblematico: quello di Comi. Il “figliol prodigo”, intelligentemente non sacrificato da Grieco, è andato a catturare una palla persa, persissima, accanto all’out destro e l’ha trasformata in un pallonetto incredibile, contro il quale nulla ha potuto il portiere Ruzittu.
Momenti di gloria, che i giocatori, alla fine, sono andarti a festeggiare sotto la Ovest, per sancire la riconciliazione. E martedì l’occasione per vendicare la sconfitta, paradossalmente del ritorno, a Chiavari. Crediamoci.
IL TOP Morra. Certo, ha sbagliato un gol, dopo però essersi liberato magistralmente in area. Ma poi: assist, magie, un gol di rapina. E quindi a pressare tutti, instancabile come Grieco comanda. E’ all’undicesimo centro personale, ma, soprattutto, si conferma come un giocatore duttile, intelligente e generoso. Avercene.
IL FLOP Massimiliano Gatto. Spiace prendersela con lui. Ma qualcuno gli dovrebbe spiegare che il calcio è un gioco di squadra e che ben difficilmente, se non ti chiami Maradona, puoi dribblare più di un paio di giocatori alla volta, perché il terzo, fatalmente ti ferma.
EDM