La Prefettura applica la legge Severino e sospende da Sindaco l’onorevole Tiramani. Lui “Resterò vicino ai cittadini”

Il Prefetto di Vercelli ha deciso a seguito della sentenza non definitiva del 14 dicembre 2021, relativa all’inchiesta “rimborsopoli” sulle spese dei gruppi regionali in cui l’onorevole Paolo Tiramani ha subito una condanna a un anno cinque mesi, di sospendere lo stesso Tiramani dal ruolo di Sindaco di Borgosesia in ottemperanza alla Legge Severino. Lo rende noto lo stesso Tiramani in una nota. La legge Severino, va ricordato, prevede che anche in caso la sentenza non sia definitiva, si venga sospesi dal ruolo di sindaco ma non da quello di deputato.
“Una legge osteggiata, perché incoerente, ma ancora attiva” dice Paolo Tiramani commentando la sua situazione dicendosi “rammaricato ma non piegato dal documento ricevuto in queste ore dalla Prefettura di Vercelli”.

Tiramani precisa: “Sono molto rammaricato per questo provvedimento, che ritengo iniquo oltre che intempestivo, la condanna non è definitiva, ci sarà ancora un grado di giudizio, inoltre mancano solo due mesi alle nuove elezioni, alle quali non parteciperò come ho già ampiamente dichiarato. Il buonsenso avrebbe voluto che l’attività del Comune potesse continuar fino alla fine, senza scossoni burocratici: la Legge Severino è stata varata nel 2012 – spiega – e da allora non si contano le proposte di variazione depositate in Parlamento, perché in questi anni l’esperienza ha mostrato che molti amministratori vengono sospesi e poi riabilitati per sentenze successive favorevoli, ma intanto il Comune va in regime provvisorio, con danni che in questo periodo si ripercuotono anche sul PNRR”.

Nessun ricorso, aggiunge Paolo Tiramani, verrà fatto perché manca troppo poco tempo alla fine naturale del mandato da sindaco: “Già una volta ho fatto ricorso contro la decisione della Prefettura ed ho vinto, venendo reintegrato nel mio ruolo. Un precedente di cui si sarebbe, penso, dovuto tenere conto; invece, nell’atto mi si invita a ricorrere, in modo quasi beffardo, ben sapendo che i tempi della magistratura non sono compatibili con un mio nuovo ricorso: servono 60 giorni per fissare una nuova udienza – spiega ancora Tiramani – e a quel punto, anche vincendo, non avrei soddisfazione perché il mio mandato sarà già terminato per scadenza naturale”.

Per Tiramani questa sospensione “non vuol dire abbandonare il Comune”. “La sospensione implica che non avrò più potere di firmare gli atti del Comune – conclude– ma non mi impedisce di rimanere a disposizione dei cittadini che avranno bisogno di me: ci sono sempre stato, per tutti, e ci sarò ancora. La Legge Severino, che mi sospende come Sindaco, mi conferma invece come Deputato: il mio ruolo di rappresentante dei cittadini dunque rimane, così come la mia disponibilità ad ascoltare e supportare chi avrà bisogno di me. Sarò affiancato, nei prossimi due mesi, dal mio Vicesindaco, una persona capace e disponibile nominata a gennaio nella consapevolezza che la città deve avere una guida onesta, salda, forte e competente. Tutte doti che Fabrizio Bonaccio ha in abbondanza”.