La Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli ha erogato in sei mesi quasi 2,3 milioni di euro. Emergenza covid, sanità, ma anche lavoro, cultura, volontariato e rilancio del territorio

Il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, avvocato Aldo Casalini, con il segretario generale, dott. Roberto Cerreja in una foto d'archivio

Un primo semestre difficilissimo per il territorio vercellese, per le questioni sanitarie legate all’emergenza Covid e le conseguenti implicazioni economiche e lavorative, ha visto un impegno erogativo da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli del tutto eccezionale in quanto a consistenza, che ha portato il totale dei fondi distribuiti al territorio (compresi gli interventi destinati direttamente all’emergenza Covid di quasi 690mila euro) a sfiorare i 2,3 milioni di euro (2 milioni e 283.838,24 euro per la precisione). Una cifra enorme, che va ben al di là di quelle che erano le previsioni e che ha permesso di soddisfare su 121 domande, per quel che riguarda le attività slegate dall’area sanità, più dell’80% delle richieste, lasciando fuori in pratica solo le domande che non rientravano nel campo d’azione della Fondazione o che non riguardano il vercellese.

L’avvocato Aldo Casalini

A spiegare nei dettagli l’attività erogativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, nel primo semestre 2020, è stato oggi in una conferenza stampa il neo Presidente, avvocato Aldo Casalini, affiancato dal fido Segretario Generale dott. Roberto Cerreja. E proprio al grande lavoro del dottor Cerreja ha rivolto un sentito ringraziamento il Presidente Casalini, nello sviscerare le cifre delle erogazioni, sottolineando il suo contributo fondamentale. E spiegando, poi, come la straordinarietà di questi interventi “che in pratica hanno soddisfatto tutte le domande ammissibili presentate” è stata possibile, in un periodo di congiuntura economica finanziaria assai complesso qual è quello attuale, grazie anche all’utilizzo del Fondo di Stabilizzazione delle Erogazioni il quale, grazie anche all’impegno della passata presidenza di Fernando Lombardi e dello stesso Cerreja, è stato riportato in quanto a capienza alla sua consistenza originale. “Si tratta di uno strumento che ci permette di agire in situazioni del tutto straordinarie, di emergenza – ha aggiunto l’avvocato Casalini -, sempre ovviamente rispettando i principi di criterio e oculatezza. Purtroppo la realtà in cui ci troviamo, che non ha probabilmente eguali negli ultimi 150 anni, è una situazione eccezionalmente straordinaria che ha generato la necessità di questi interventi”.

“Quello che presentiamo in questo primo semestre di erogazioni – ha proseguito Casalini – è stato per noi uno sforzo davvero notevole, ma che ci rende soddisfatti per la mano tesa proposta al nostro territorio. Uno spirito che senza dubbio proveremo a mantenere per il futuro”. E va ricordato che proprio in questi giorni riapre il nuovo bando erogazioni, che si chiuderà a settembre, il quale, magari con una dotazione inferiore a quella dei primi sei mesi, proseguirà comunque a soddisfare le richieste che perverranno.

Analizzando le erogazioni, salta ovviamente all’occhio la grande “parte” fatta dalla Fondazione Crv per gli interventi legati direttamente all’emergenza Covid con quasi 700mila euro erogati. Di questi, 230mila sono andati all’Asl di Vercelli per i reparti di rianimazione e terapia intensiva, 125mila al Comune di Vercelli per il “Patto per la Ripresa”, che ha distribuito un contributo a fondo perduto di 500 euro destinato a tutte le realtà cittadine che hanno avuto enormi danni dal lockdown, e che oggi è già stato erogato a più di 1000 attività.

E poi gli altri 80mila euro destinati all’allestimento della struttura Covid all’ospedale Sant’Andrea, i cui lavori dovrebbero essere in via di ultimazione, si spera prima della fine del mese, e che lo stesso Presidente Casalini ha vistato in un sopralluogo, per sincerarsi dell’avanzamento delle opere, nella tarda mattinata di oggi. Si tratta, in pratica, della trasformazione di una parte del secondo piano dell’ospedale Sant’Andrea, che ospitava Ortopedia e Traumatologia e Orl, radicalmente riconvertita, con un progetto da 400 mila euro, ricavando, al posto delle attuali camere di degenza con quattro-sei letti, e con una unica toilette in corridoio, camere da due letti, ma anche singole, ciascuna con suoi servizi, per avere 19 posti disponibili (leggi qui la presentazione del progetto).

E poi, ancora, ci sono stati 57 mila euro all’associazione dei Silenziosi Operai della Croce per l’acquisto di respiratori per il reparto Covid, 30mila euro al Comune di Gattinara per l’allestimento del reparto Covid anche in Valsesia, e i 25mila euro destinati all’Upo per la borsa di specializzazione in Anestesia nell’iniziativa regionale “Adotta un Medico”.

Tutto ciò, però, non ha sottratto la forza della Fondazione nelle altre iniziative del territorio, fatto che, come ha sottolineato il Presidente Casalini, ribadisce l’impegno anche nel rilancio “valutando con attenzione tutte le richieste e attivandosi al massimo per non far venire meno il proprio sostegno a un territorio e al variegato sistema di associazioni ed enti che vi operano, e che saranno attori fondamentali per la ripesa”.

Ed ecco allora che in quella che si può definire la macro area Arte e Cultura la Fondazione è riuscita ad erogare complessivamente 675.641 euro, con i contributi a musei cittadini (Borgogna, Duomo e Leone) alla Pinacoteca di Varallo al Museo Calderini e al progetto Muvv (l’unione dei musei di Vercelli e Varallo). Da sottolineare in quest’area gli interventi a favore del Santuario di Oropa, per il restauro della Basilica Superiore, e per l’Aron Ha Kodesh della Comunità ebraica oltre a quello per il restauro dei dipinti del Salone Sant’Eusebio. Un contributo è stato erogato anche alle tante attività culturali e musicali del territorio (ad esempio la Camerata Ducale, Valsesia Musica, Bottega Miller, la società del Quartetto, gli Anacoleti, e tanti altri).

Con quasi 200mila euro (195.350 per la precisione) la Fondazione è intervenuta anche per il sistema dell’educazione, il mondo della Scuola e dell’Università. E proprio per la scuola il Presidente della Fondazione ha assicurato che anche nella difficile ripresa scolastica “La Fondazione farà la sua parte”.

All’assistenza sociale in generale sono stati invece erogati 243.849 euro, mentre al mondo del volontariato sono andati 286.637 euro. La Fondazione non ha dimenticato lo sviluppo locale, ambito nel quale sono state finanziate iniziative per 281.329 euro e le attività sportive alle quali sono state fatte erogazioni per 23mila euro.

Vi sono state, poi, anche erogazioni in ambito sanitario di salute pubblica, oltre a quelle fatte per il Covid, ma che stante la situazione di enorme necessità generale hanno visto grandi emergenze da affrontare. In questo ambito sono stati erogati più di 578mila euro, su progetti come la colonna laparoscopica all’Asl per Borgosesia e sempre all’Asl l’endoscopio per Vercelli, oltre ad altri interventi.

Infine, il Presidente Casalini ha anche ricordato, con orgoglio, che già a settembre potranno partire i lavori per il grande progetto di riqualificazione e trasformazione di Villa Bertinetti in un centro per i malati di Alzheimer, dotato di tutte le strutture più moderne. Un intervento che prevede un impegno economico significativo “basti pensare che oltre all’acquisto dell’immobile – ha ricordato Casalini – affronteremo lavori per una cifra tra il milione e mezzo e il milione e seicentomila euro. Ma la nostra volontà, e su questo devo registrare il consenso entusiasta dell’Avma, è quella di donare alla nostra comunità una struttura che sia davvero utile e bella per una malattia che oggi colpisce e causa dolore a così tante persone”.

 

l.a.

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