Vercelli – Un concerto semplicemente strepitoso quello di Leonidas Kavakos ed Enrico Pace, giovedì sera, al Civico. La Camerata Ducale inseguiva Kavakos da più di un anno e finalmente è riuscita ad assicurarselo, per giunta con un grande pianista – giù ammirato al Viotti Festival – come Enrico Pace.
Il loro concerto passerà alla storia: prima la grandiosa “Sonata numero 3” di Brahms, in quattro tempi, con quel “Presto agitato” finale che solo giganti del violino e del pianoforte come Kavakos e Pace potevano affrontare con quella spavalda naturalezza che ha mandato in visibilio il Civico. Quindi l’assai meno conosciuta Petite Suite” di Nikolaos Skalkottas, anch’essa dal finale concitato solo per musicisti veri e sommi. Poi, nella seconda parte, la magnetica ed elettrizzante Rapsodia numero 2 di Bartòk e, per concludere, l’incredibile Sonata di Enescu con quell’Andante da pelle d’oca a precedere l’Allegro finale dalla virtuosità a tutto tondo.
Il pubblico non finiva più di applaudire, e allora ecco due bis del tutto all’altezza del programma: prima Fritz Kreisler e poi Erno Dohnanyi. Serata da poter esclamare: “Io c’ero”.
Prossimo appuntamento il 6 aprile con un’altra grande violinista: la kazaka Amman Mussakhajayeva e la Ducale.





