Infermieri, Nursing Up: “Caos influenza negli ospedali, l’assessorato ci ascolti”

Con il picco influenzale che sta colpendo durissimo in Piemonte, infatti è solo dell’altro giorno il dato di più di 200mila ammalati dall’inizio dell’epidemia in regione, il Sindacato Infermieri Nursing Up lancia l’allarme sull’intasamento degli ospedali, soprattutto a Torino, ma anche nelle varie province. E indica, in un duro comunicato, le colpe della situazione di emergenza che vivono i pronto soccorso, nel mancato funzionamento della rete territoriale che dovrebbe accogliere i degenti in uscita dagli ospedali, decongestionando la gestione dei posti letto. Il sindacato, con il segretario regionale Claudio Delli Carri, punta il dito sull’assessorato regionale, retto da antonio Saitta, invocando un incontro e minacciando, in assenza di risposta, di rivolgersi direttamente al Presidente della Repubblica.

“Siamo al caos più totale, con un ritmo di chiamate e interventi del 118 che non è più sopportabile e con i Pronto soccorso degli ospedali che sono ampiamente oltre la linea rossa del collasso – attacca Delli Carri -. Tutto ciò poteva essere evitato con una seria programmazione da parte della Regione che non c’è stata. Se l’Assessore alla Sanità non ci convocherà entro 48 ore per cercare di risolvere la situazione, siamo pronti a mandare un appello al Presidente della Repubblica, primo tutore del diritto alla salute pubblica come sancito dall’articolo 32 della Costituzione, per chiedere a un suo intervento. Oggi, tra il maltempo e l’impatto dell’influenza, che, ricordiamolo, non ha ancora raggiunto il picco massimo, l’emergenza ha raggiunto livelli insostenibili”.
Per il Nursing Up la situazione degli ospedali piemontesi, spossati dagli afflussi per i malati influenzali, è drammatica.

“Con una corretta programmazione dei posti letti – prosegue Delli Carri -, delle necessità di continuità sul territorio di coloro che possono svolgere la degenza altrove, delle assunzioni di personale per fare fronte a questa emergenza, il caos di oggi sarebbe stato evitabile. Peccato che in Regione non si sia fatto nulla in tal senso. E se gli ospedali in qualche modo stanno facendo la loro parte, e si sono organizzati come potevano, sono i presidi del territorio che hanno del tutto mancato il loro ruolo. Così dagli ospedali i pazienti dimissibili non possono andare via e i reparti si intasano. Solo alle Molinette di Torino ci sarebbero circa 100 persone dimissibili che, a oggi, non è possibile inserire in nessun luogo di lungodegenza. Tutto ciò è da imputare a un’enorme mancanza di programmazione. Il peggio, però, è che non abbiamo interlocutori per risolvere questo problema. Nessuno ci fornisce risposte e, anzi, leggiamo dall’assessorato regionale che la situazione sarebbe sotto controllo. Ma dove?”

“Chiediamo immediatamente un incontro con l’assessore Saitta – conclude Delli Carri -, entro 48 ore. Dobbiamo trovare una soluzione a questa gravissima emergenza. Stiamo inoltre scrivendo a tutti i Sindaci delle città piemontesi dove vi siano aziende sanitarie, per chiedere loro di impegnarsi nella realizzazione di quella continuità di cura che possa sgravare gli ospedali. Se l’assessore regionale non ci riceverà, ci rivolgeremo più in alto, fino al Presidente della Repubblica, perché intervenga a tutelare la salute dei cittadini, così come sancito dalla Costituzione. Il caso riportato dai giornali di quella donna morta a Torino in attesa di un’ambulanza che era bloccata in ospedale per il picco influenzale, su cui ha aperto un’indagine la Procura, è eloquente di quale sia la reale portata di questa emergenza. Per questo, crediamo che non si possa perdere altro tempo e, in mancanza di risposte o azioni concrete, pensiamo vadano mobilitati strumenti eccezionali per un’emergenza divenuta insostenibile”.

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