Inaugurato a Santhià il Complesso San Francesco riqualificato: nuovo polo culturale d’eccellenza

Il taglio del nastro del nuovo Complesso San Francesco

È stato inaugurato ieri, domenica 11 giugno, il Complesso S. Francesco. Dopo anni di inagibilità dei locali, a settembre 2021 ebbero inizio i lavori di riqualificazione e recupero, terminati pochi mesi fa. L’ obiettivo, spiega una nota del Comune, è quello di dare alla Città uno spazio che potrà diventare un polo culturale di eccellenza. “Un punto elegante e ricercato per l’accoglienza, ovvero un locale per mostre temporanee o esposizioni itineranti o, ancora, un luogo per creare eventi di musica e parole”.

Il complesso racconta una storia che risale fino al 1802, dove al suo posto esisteva un monastero in cui vivevano i frati minori di San Francesco. Nel 1817, dopo la restaurazione, i locali del convento furono adibiti ad Ospedale; questo fu intitolato al Santissimo Salvatore e dunque mantenne lo stesso nome della

precedente struttura di accoglienza medievale, fondata dai monaci benedettini per la cura degli ammalati e dei pellegrini.

Il vecchio ospedale si compone di due strutture principali: una grande navata neoclassica (la struttura appena inaugurata) e il chiostro, quasi sconosciuto agli stessi santhiatesi, che ad oggi risulta fruibile solo negli spazi all’aperto.

Tante le autorità presenti al taglio del nastro a partire dal Consigliere Provinciale Pier Mauro Andorno, Il Sindaco di Lenta Sergio Parini, il Maresciallo Floccari, Don Maurizio Galazzo e l’ex Sindaco Angelo Cappuccio (sotto la cui guida è nato il progetto di restauro del complesso).

Presenti ovviamente i professionisti che hanno lavorato al progetto: l’Architetto Franco Furno, con la collaborazione dell’Arch. Federica Ballin e l’Ingegner Paolo Racchi.

Il sindaco di Santhià, Angela Ariotti, nel suo intervento ha detto: “L’Auditorium ha una storia alle spalle da non dimenticare. Ora parliamo del presente. E qui nessuno ci vieta di volare alto e sognare, ma con la determinazione di far sì che questo sogno si realizzi. Vogliamo che questo edificio mantenga la magia che sprigiona anche da vuoto. Siamo consapevoli di dover lavorare nell’immediato per far sì che ci siano tutti gli arredi che servono per ospitare mostre, piccoli concerti, eventi. Quando usciremo a visitare il giardino scoprirete con i vostri occhi cosa possiamo immaginare per il futuro. Il recupero dell’intero stabile da destinare a mostre permanenti di quadri, ricettività e progetti che servano per promuovere il nostro territorio”.

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1 commento

  1. Bisognerà cercare
    di farci un salto!
    Se è bellissimo vuoto,
    immaginiamolo
    dopo l’arrivo degli arredi
    e poi tutto infarcito di Cultura
    ed Eccellenze santhiatesi!

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