In tanti alla Processione delle Macchine. Domenica alle 6 lo Scoprimento del Cristo in Duomo

La Macchina di San Berrnardino davanti a Sant’Andrea

 

Migliaia di persone hanno assistito e anche seguito, venerdì sera, la tradizionale Processione delle Macchine che le minacce di pioggia non hanno frenato.

La processione, presieduta dall’arcivescovo monsignor Marco Arnolfo  è stata animata dalle meditazioni a cura della Fraternità della Trasfigurazione e dai canti proposti dalla Cappella Musicale della Cattedrale di Vercelli diretta dal maestro monsignor Denis Silano. Come avvenne già avvenne lo scorso anno, l’arcivescovo si è rivolto ai vervcellesi prima dell’avvio della processione, dicendo: «Chiedo ai fedeli in questo tempo che porta alla Pasqua di coltivare due atteggiamenti. Il primo quello di chi contempla le cose che ha fatto il Signore, il secondo di metterci alla scuola di Gesù che ci dice ‘Come ho fatto io, fate anche

voi’. Dobbiamo seguire Cristo e coloro che hanno manifestato l’amore verso il Signore. Sprigioniamo l’amore verso i fratelli».

La Macchina della Confraternita di Sant’Antonio

Nella benedizione finale, dopo la processione, monsignor Arnolfo ha invitato a pregare per la pace: «Coltiviamo la vocazione alla fratellanza, alla solidarietà, al sostegno del prossimo. Tutti insieme per ottenere la pace».

E domani, domenica di Pasqua, Vercelli celebra un altro antichissimo rito: quello dello “scoprimento del Cristo”, alle 6, prima della messa in Duomo che sarà celebrata dall’arcivescovo. Il grande Crocifisso ottaniano in lamina d’argento dell’Anno Mille, in queste ore coperto da un drappo viola sarà appunto liberato, a simboleggiare la Resurrezione di Cristo. Di questo rito, sopravvissuto al Concilio di Trento, si parla già in un Codice del 1372 custodito nella Biblioteca Capitolare.

Lo scoprimento del Cristo è uno dei momenti sacri più cari alla tradizione vercellese: un tempo, ad assistervi, giungevano con ogni mezzo (anche con carri trainati dagli animali) gli abitanti dei paesi vicini. E’ probabile che ad assistervi arrivi anche domenica parecchia gente. Lo “Scuarciament dàl Cris’ ha ispirati anche una delle canzoni più famose dei Celti, “I fassin-i”.

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