Il 21 marzo, dai trenta ai quaranta vercellesi, uomini e donne, possibilmente dai 50 ai 69 anni, potranno sottoporsi gratuitamente ad una visita chirurgica presso la Divisione di Chirurgia del “Sant’Andrea” per prevenire il tumore al colon-retto. Lo screening, organizzato dalla Lega italiana per lotta contro i tumori (Lilt) di Vercelli con l’Asl, è stato presentato questa mattina nella sala Ballerini della Palazzina dell’ospedale dal presidente della Lilt vercellese e oncologo Mimmo Manachino con il direttore generale dell’Azienda Eva Colombo, il primario di Chirurgia Vincenzo Adamo e il referente dell’ambulatorio di colo-proctologia Marco Daffara
Come ha spiegato la dottoressa Colombo ogni anno in Italia vengono diagnosticati 50.500 tumori del colon-retto, che nel nostro Paese rappresentano il 14 per cento di tutti i tumori. Per questo è assolutamente necessario promuovere sempre più la cultura della prevenzione, di questo e di tutti gli altri tumori. “Occorre – ha detto il direttore generale dell’Asl – amare sempre sempre di più la propria persona”.
Contro il tumore del colon-retto, la visita proctologica è un primo passo importante, e il 21 marzo sarà possibile farla prenotandola telefonicamente alla Lilt, dal lunedì al venerdì tra le 9 e le 12 chiamando questi due numeri: 0161255517 oppure 3896172690. Ha spiegato il dottor Daffara: “La visita consiste in un colloquio con i nostri medici seguito, eventualmente, da un esame proctologico dell’ano”. Ha aggiunto il primario Adamo: “L’arco di età tra i 50 e i 69 anni è quello in cui, di solito, semplici polipi dell’intestino, asportabili facilmente per via endoscopica, possono trasformarsi in tumore. Suggeriamo di prenotare lo screening a tutti coloro che in famiglia hanno avuto casi di tumore al colon-retto e anche a chi, pure al di sotto dei 50 anni, oppure oltre i 69, abbia riscontrato sangue o muco nelle feci oppure cambi improvvisi e duraturi, senza alcun motivo apparente, nelle abitudini dell’alvo intestinale, come diaree o difficoltà nell’evacuare”.
Le visite chirurgiche del 21 marzo, che dureranno dalle 8,30 alle 18,30, e che potranno essere ripetute se il numero degli iscritti alla Lilt sarà particolarmente corposo, non sono ovviamente esaustive per l’individuazione di problemi. I medici proctologi potranno consigliare anche successivi esami ad esempio delle feci, oppure la colonscopia. E a proposito dei timori che si nutrono a proposito di questo esame invasivo, il dottor Adamo ha rassicurato: di fronte a colonscopie che si annunciano problematiche, ci sono tutti gli strumenti necessari per rendere questo tipo di esame sempre più tollerato da chiunque.
Ha concluso il dottor Manachino: “Non è improbabile che nei prossimi mesi si possa combinare, sempre con l’Asl, uno screening analogo con l’Urologia per la prevenzione del tumore alla prostata”.
Edm
Circa 15 anni fa
sorsero dubbi sull’utilità
degli screening a tambur battente,
delle cure per innocue presenze
e tale voce proveniva
anche da scienziati americani,
mica sai soliti Complottisti,
ma si vede che nel frattempo
gli esperti ci han ripensato bene,
togliendo ogni dubbio:
più se ne fan più persone si salvano
…….
https://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/09_ottobre_23/tumori-screening-eccessivi-usa_2e039d9a-bfb5-11de-856b-00144f02aabc.shtml