Harakiri della Pro a Chiavari: 2 a 3

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ENTELLA-PRO VERCELLI 3 a 2

La Pro perde la testa, una partita che aveva già vinto, e probabilmente le ultime chances di salvezza in una partita assurda e pazza, complice anche le decisioni di Grassadonia che fa tre cambi per lo meno discutibili, togliendo i due migliori in campo (Altobelli e Raicevic). Ma complice pure una difesa inguardabile (oggi, purtroppo, Pigliacelli compreso) che, dopo l’ingresso di Crimi (questa sì mossa vincente di Aglietti) si fa perforare con una facilità disarmante.

Una delusione atroce per i tanti tifosi vercellesi al seguito. E non si cerchi di puntare il dito sul direttore di gara, perché i rigori c’erano e se è vero che probabilmente sul terzo gol dell’Entella c’è stato un intervento in gioco pericoloso su Pigliacelli, è pur vero che nella stessa azione Gozzi aveva commesso un rigore solare (non visto dall’arbitro), e sarebbe stato  il terzo.

La Pro ha perso una gara che fino al primo gol dei liguri stava strameritando di vincere, ma per colpe tutte sue, senza alibi e con vagoni di rimpianti: uscendo vittoriosa dal Comunale di Chiavari, i vercellesi sarebbero andati a due punti non dai playout, ma dalla salvezza diretta. Invece, ormai si sta camminando davvero sull’orlo del baratro, e basta un refolo per farci precipitare.

Fatta questa lunga premessa, diciamo che siamo costretti a commentare, con la morte (sportiva) nel cuore, l’harakiri di una squadra pressoché perfetta fino al 65’, con Grassadonia che le aveva proprio indovinate tutte, tornando al 3-5-2 e centrando in pieno le due punte, Bifulco e e Raicevic, mai così motivati. 

Nel primo tempo la Pro ha dominato in lungo e in largo, lasciando al Chiavari una sola palla-gol, con l’ex La Mantia (clamorosa traversa al 36’), ma andando a segno con un eurogol di Mammarella al 12’, innescato da una giocata maradoniana di Raicevic e dal tocco smarcante di Bifulco. La squadra aveva poi scialacquato diverse occasioni per infliggere il colpo di grazia e noi eravamo in apprensione. Ma all’8’ della ripresa, il più volte vituperato Altobelli, oggi probabilmente il migliore in campo, si è fatto trovare più libero dell’aria su un cross meraviglioso di Ghiglione e l’ha messa nel sacco di testa. Sembrava proprio finita.

Ma a quel punto è successo di tutto, Aglietti ha inserito Crimi al 55’ e dieci minuti dopo, siamo riusciti a prendere un gol in contropiede (!), messo a segno proprio da Crimi con Ghiglione assente, Gozzi in ritardo sulla chiusura e con Pigliacelli troppo avanzato decisamente tra le nuvole. A quel punto siano andati proprio nel pallone. Grassadonia, ha tolto Raicevic (che stava giocando per tutta la squadra) e inserito Reginaldo che non combinato nulla, ma nulla di nulla, e Mammarella, al 69’, ha scriteriatamente spinto la palla con una mano in area: rigore solare, che La Mantia ha trasformato spiazzando Pigliacelli. Poi è andato in tilt anche il nostro portierone, barattando un calcio d’angolo con un penalty,  con un pazzesco intervento da rigore su Crimi. Stavolta però, La Mantia ci ha graziati centrando il palo.

Quindi Grassadonia ha pensato bene di inserire Pugliese per Altobelli (per inciso Pugliese non ha toccato una sola palla in tutti i minuti che gli sono stati concessi) e l’Entella, anziché smontarsi per l’occasione fallita ha ripreso a premere sfiorando il vantaggio a ripetizione anche con gli altri due ex, Ardizzone e Aramu. E, all’82’, proprio Ardizzone ci ha inferto il colpo di grazia risolvendo una azione da gruppo laocoontico in area in cui c’era forse un gioco pericoloso su Pigliacelli ma anche (è giusto dirlo) una netta trattenuta da rigore di Gozzi. 

Per la Pro le speranze, se ancora esistono  (l’aritmetica dice di sì), sono proprio labili, per dirla con Montale, “come nei sommossi campi del mare spuma o ruga”.

IL TOP: Altobelli e Raicevic. Ammirevoli. In cerca di riscatti, stavano trascinando la Pro alla vittoria dell’anno, poi il blackout di squadra e di conduzione tecnica. Ma loro non c’erano  più

IL FLOP: Siamo incerti tra Pigliacelli, la difesa e Grassadonia. Ma quando si va sotto dopo, addirittura, un doppio vantaggio, la responsabilità, anche per i cambi assolutamente non condivisibili, il flop è soprattutto dell’allenatore al quale, fino al 65’ avremmo dato un bel 9 in pagella. Purtroppo le partite durano fino al 90’ e, oggi, ben oltre.

ENRICO DE MARIA

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