Più di duecento persone, ma la cifra è approssimativa forse per difetto, hanno affollato ieri sera l’elegante sala conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli per la presentazione del nuovo libro di racconti di Enrico De Maria. Un volume molto atteso a Vercelli, lo dimostra la coda che si è formata fuori, con persone ferme in strada che non sono nemmeno riuscite a entrare, che sta riscuotendo enorme curiosità.
Il libro si intitola “È stato un sogno fortissimo – Memorie bicciolane di un cronista curioso”, edito da Effedì di Vercelli, e da oggi si trova in tutte le librerie. Si tratta di una raccolta di 80 splendidi racconti che ripercorrono la vita di Enrico De Maria, dagli anni ’50 a oggi, narrando nel contempo in modo mirabile la storia e l’evoluzione di una città e dei suoi personaggi. Un libro che è un vero “gioiellino” scritto in un italiano inappuntabile, che strappa sorrisi, fa commuovere ed emozionare.
L’evento di ieri era patrocinato dall’associazione “Gli Amici del Cecco”, ossia quel Cecco Leale grande amico di Enrico De Maria e di Tony Bisceglia, e proprio Bisceglia che è presidente dell’associazione ieri ha introdotto la serata dopo il saluto portato dal Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, Nando Lombardi.
Davanti alla gente stipata in ogni angolo a chiacchierare con Enrico De Maria, c’erano poi Giorgio Levi, il noto giornalista e scrittore torinese, autore oggi del seguitissimo blog “Il Times”, che ha punzecchiato Enrico con diversi aneddoti anche di quando lavoravano assieme nella redazione vercellese de La Stampa, il direttore di TgVercelli Luca Avenati, e l’autore degli splendidi disegni che impreziosiscono il volume oltre all’azzeccata copertina con le scarpette rosse un po’ consunte: Francesco Brigandì, dotatissimo artista che di mestiere, però, fa l’ispettore di Polizia.
Ad intervallare le parole e i racconti con cui Enrico ha deliziato la platea, la brava Licia Di Pillo ha letto tre brani tratti dai racconti del libro che hanno strappato molti applausi. Presenti in sala anche il Sindaco Andrea Corsaro, il sindaco uscente Maura Forte, il sindaco di Balocco e rappresentante della Provincia Gianmario Morello e il Questore di Vercelli, dottor Sergio Molino. Con loro, tantissimi volti noti di Vercelli, amici dell’Enrico, e curiosi che poi, a fine serata, hanno affrontato la lunga coda per farsi firmare una copia del volume appena acquistato. Un successo che ha fatto esaurire in poco tempo le copie che erano state portate alla serata dall’editore Lorenzo Proverbio.
La curiosità su questo volume con cui De Maria ripercorre la sua vita e quella di Vercellli, in una galleria di personaggi indimenticabili, è dunque stata alla fine soddisfatta. (leggi qui la presentazione che abbiamo pubblicato qualche giorno fa).
Un volume che di sicuro diverrà un “must” per il Natale vercellese. Basti leggere quanto scrisse sul suo blog (link qui) proprio Giorgio Levi, recensendo la fatica letteraria di De Maria: “La prima cosa che si nota leggendo le pagine di questo libro è che Enrico De Maria è un narratore autentico, spontaneo. C’è chi nasce per fare il calcolo del cemento (Demaria non credo) e c’è chi viene al mondo con la testa e la mente e lo spirito di chi racconta storie di uomini, fatti, luoghi. E questo Enrico, vero maestro con le parole, lo sa fare benissimo. Questa biografia-romanzo è un affresco sull’Italia del primo dopoguerra, degli anni del boom economico, delle cose semplici che facevano apprezzare il fascino del mondo che provavamo a capire. I personaggi che entrano ed escono da questa storia sono gli stessi che ognuno di noi ha incontrato in altri luoghi e in altre città. La bravura di Demaria nel dipingere questo affresco è stata quella di permettere a ciascuno di noi, ragazzi degli anni Sessanta, di trovare nel quadro il proprio posto”.
La recensione completa di Giorgio Levi la si può leggere cliccando qui.
ecco alcune immagini della serata
(avrei voluto scrivere q.s. un po’ prima ma è mancata la luce per un’oretta o più .. potenza di De Maria!??) Enrico De Maria è vercellese, o meglio: Vercelli è la città di Enrico De Maria e, proprio per questo, alla presentazione del libro sulla sua Varsej, la sala era gremitissima. Per spostare tanto pubblico non aveva suonato la grancassa, neanche predisposto i soliti banchetti luculliani, “firmati”. C’era proprio chi voleva andarlo ad ascoltare. Del resto la lettura è .. alternativa alla gozzoviglia. Anche ascoltare richiede lucidità e stomaco vuoto. Dalla foto (grande), scattata, credo, durante la lettura di un brano, si vede che sono tutti attenti .. proprio come forse capitava in classe, al tempo di De Maria. Solo un paio sembravano con la mente altrove (come capitava .. ecc.). Vorrei parlare di loro, ma oggi sono buono anch’io. Per compensare i 2 o 3 distratti potete vedere, in fondo alla sala, molto concentrati, anche i 2 benefattori (?) della Cassa di Risparmi di Vercelli, in cornice. Qualcun altro in lontananza. Lui sostiene di non essere abituato a “subire” le interviste .. eppure (è stato detto) .. ha scritto il libro! De Maria è talmente abile a nascondersi che alla fine .. tutti notano solo lui. La sua personalità, a dispetto dei famosi 3 centimetri, è debordante. Ad un certo momento, ha preso il microfono in mano e guardando il pubblico, forse in particolare rivolgendosi alle persone che meno lo conoscevano, puntando tutti idealmente negli occhi, ha spiegato un episodio per invitarci ad entrare nel suo mondo e, fisicamente, nel grande, caldo e vecchio (non in senso anagrafico) cuore che gli è stato dato (vorrei aggiungere un colore .. granata? .. ma non va bene, lasciamo perdere) ….. per dirci: vedi questa e quella cosa .. come sono belle e buone .. prendi ad esempio! Vuole aiutarci a crescere. Come quando poté entrare al cinema grazie al direttore. Ed è difficile sottrarsi del tutto. Gode di un affetto bipartisan, come non volergli bene?! … secondo me, un giorno si impegnerà ancora e vincerà la corsa a sindaco.