Il 5 dicembre Vercelli scoprirà il primo libro di racconti di Enrico De Maria

Tra una settimana esatta, il prossimo giovedì 5 dicembre, alle 17,30, nella elegante Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli via Monte di Pietà 22, Enrico De Maria, il noto giornalista vercellese e nostro insostituibile vicedirettore, presenterà il suo primo libro di racconti: “E’ stato un sogno fortissimo – Memorie bicciolane di un cronista curioso” (Edizioni Effedì, Vercelli). L’evento è patrocinato dall’associazione “Gli Amici del Cecco”, il cui presidente è Tony Bisceglia, e promette di essere davvero un pomeriggio speciale.

 

 

Enrico De Maria

Con Enrico, a raccontare di questo insolito volume, ci saranno Giorgio Levi, finissma e arguta penna torinese, il sottoscritto, l’attrice Licia Di Pillo, che leggerà alcuni brani del libro, e Francesco Brigandì, autore dei disegni che illustrano i racconti. Ma non è la presenza di questi personaggi a rendere imperdibile l’evento, men che mai la mia, è invece il libro stesso. Un gioiello di scrittura e un tesoro di cultura e storia cittadina che invito ognuno a scoprire.

 

Si tratta di una serie di racconti che narra vicende vercellesi posizionate nell’arco temporale della vita di Enrico, viste di riflesso dalla narrazione in prima persona di eventi della vita dell’autore, fatti con i quali ci si diverte, ci si commuove, si impara e soprattutto si viaggia. A ritroso o avanti nel tempo a conoscere Vercelli e coloro che in qualche modo hanno incrociato la loro strada con quella dell’autore, lasciando una traccia. I racconti che compongono la narrazione ti “precipitano” dentro ad un mondo, il suo, che diventa il tuo, ma anche quello di Vercelli e dei suoi personaggi, che ti pare di conoscere come vecchi amici, anche se è impossibile che tu li abbia visti. Un caleidoscopio di emozioni che tratteggiano una comunità nella sua evoluzione, a volte comica, allegra ma anche cinica e a volte drammatica. Un mondo che vale la pena conoscere. Il libro fila veloce e ci si trova a macinare capitoli con la stessa leggerezza con cui da bambini si macinavano chilometri in bici.

Io ho avuto la fortuna di leggere alcune bozze, oltre all’onore di scrivere la post fazione, e ho così appreso dell’unicità di certi personaggi di cui, magari, si è sentito parlare, me che in sintesi, in pochi sanno davvero raccontare. Il Mimmo, l’Angelo, il Cecco, il Felix, il Pablo e l’Andrea, per dirne alcuni. Ma soprattutto ho potuto comprendere a fondo la capacità dell’autore di raccontarsi descrivendo in modo visuale e percettivo la realtà.

 

Giorgio Levi, autore della prefazione del libro, nel suo seguitissimo blog “Il Times” (link qui) scrive, recensendo la fatica letteraria di Enrico de Maria: “La prima cosa che si nota leggendo le pagine di questo libro è che Enrico De Maria è un narratore autentico, spontaneo. C’è chi nasce per fare il calcolo del cemento (Demaria non credo) e c’è chi viene al mondo con la testa e la mente e lo spirito di chi racconta storie di uomini, fatti, luoghi. E questo Enrico, vero maestro con le parole, lo sa fare benissimo. Questa biografia-romanzo è un affresco sull’Italia del primo dopoguerra, degli anni del boom economico, delle cose semplici che facevano apprezzare il fascino del mondo che provavamo a capire. I personaggi che entrano ed escono da questa storia sono gli stessi che ognuno di noi ha incontrato in altri luoghi e in altre città. La bravura di Demaria nel dipingere questo affresco è stata quella di permettere a ciascuno di noi, ragazzi degli anni Sessanta, di trovare nel quadro il proprio posto”. La recensione completa di Giorgio Levi la si può leggere cliccando qui.

 

Si tratta, insomma, di un libro che diventerà oggetto di culto. Un ottimo regalo per il Natale che si avvicina.

 

L’entrata alla presentazione è libera, la stretta di mano ad Enrico per il suo splendido libro… un obbligo.

 

 

 

Luca Avenati

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