Per il Giorno della Memoria la Comunità Ebraica propone Gershwin, Weill e Sonnenfeld

Particolare della locandina

“Musica perseguitata. Musica di migranti” è il concerto a cura di Simonetta Heger e Rossella Treves che la Comunità Ebraica di Vercelli propone per il Giorno della Memoria. L’appuntamento è per domenica 26 alle 16 in Sala Foa (via Foa, 70) con ingresso libero fino a esaurimento posti.

In primo piano la musica che doveva essere eliminata, quella delle partiture messe in mostra a Dusseldorf nel 1937, esemplificata dall’icona del sassofonista nero, con in testa un cappello a cilindro, l’orecchino al lobo, i guanti bianchi e la stella di Davide sulla giacca. L’America, il jazz, la borghesia capitalista, gli zingari, i neri e gli ebrei. Tutto quello che di più orribile si potesse pensare, secondo i gerarchi nazisti.

«Ora che tutti questi deliranti ma angoscianti stereotipi stanno tornando alla ribalta, legati purtroppo anche alle migrazioni di popoli in fuga da guerre, persecuzioni e miseria, giova ricordare che ad essere perseguitata è stata la grande musica del Novecento, sia nella sua espressione più alta dei grandi compositori tra cui ad esempio Bartòk, Schoenberg o Hindemith, sia nelle forme più amate e diffuse ad ogni livello, il jazz, il musical, la musica da film», spiega Rossella Treves.

Nell’ambito delle manifestazioni per il Giorno della Memoria viene accostata la musica di tre compositori che a buon diritto possiamo definire migranti: Gershwin nacque da genitori approdati poveri e senza patria a Ellis Island, Kurt Weill fu costretto dal nazismo a fuggire dalla Germania, Kurt Sonnenfeld, giovanissimo, a Vienna riuscì a sottrarsi alla cattura da parte delle SS e a riparare a Milano.

L’esecuzione del concerto sarà a cura di Gabriele Duranti e Mateo Serviàn Sforza al pianoforte, con la partecipazione del mezzosoprano Eleonora de Prez.

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