Poco fa è arrivata l’attesissima notizia che finalmente i lavoratori Cerutti, che aspettavano tre mesi di pagamenti arretrati di Cassa integrazione stanno ricevendo i bonifici. Ce lo ha comunicato proprio adesso Ivan Terranova della Fiom Cgil di Vercelli, annunciando anche tutte le altre novità delle ultime ore sia sul fronte curatela fallimentare, sia su quello Bobest, la multinazionale svizzera, con stabilimento a San Giorgio Monferrato, che ha di recente acquistato il marchio Cerutti per 7 milioni di euro, e che è disposta a riassumere subito 30 dipendenti (con la prospettiva di poter arrivare anche a quaranta) e che sta colloquiando con altri dipendenti che vorrebbero realizzare una Cooperativa che lavori anche per lei.
Stamane, come ci ha detto Terranova, si è tenuto un incontro presso lo stabilimento di Casale tra i sindacati, la curatela fallimentare, rappresentata dall’avvocato Adelio Riva e da un legale dello studio Sanzo di Milano, e il tecnico della Regione Alberto Anselmo. “Abbiano soprattutto discusso – afferma Terranova – di cassa integrazione (e abbiamo visto come è andata, ndr) e del famoso ‘incentivo’ che era stato garantito dell’accordo del giugno dello scorso ai dipendenti che avrebbero dovudo lasciare la ‘Cerutti’. Adesso i curatori sostengono che non di dovrebbe più parlare di ‘incentivo’, ma di ‘piano sociale’, perché l’incentivo era legato al progetto della newco, che poi è purtroppo naufragato. Poco ci importa di come venga chiamato, l’importante è che si applichi per chi non potendo percorrere altre strade sia costretto a ricorrervi””
”A questo proposito – continua IvanTerranova – l’avvocato Riva ci ha ribadito che i curatori fallimentari sono intenzionati ad onorare l’impegno, tanto più che proprio 1 milione e 860 mila dei 5 milioni previsti per la base d’asta (che poi sono diventati 7 dopo il rilancio di Rinascita) erano già stati ufficialmente destinati proprio per quel ‘piano sociale sociale’. Noi abbiamo risposto che è urgente convocare quanto prima un tavolo a tre sia di nuovo con i curatori fallimentari o i loro legali sia con Bobst: a quel punto potremo avere tutti le idee più chiare e concordare un progetto da sottoporre ai lavoratori. Intanto per domani alle 11,30 è confermata l’assemblea dei dipendenti allo stabilimento di Casale”.






Vedremo ora quanto altro tempo ci metteranno per chiudere questa travagliata situazione, siamo stanchi, esausti di aspettare, di stare senza soldi, di non poter essere ricollocati, di non poter cercare un altro lavoro ed essere trattati come fantasmi, si pensa solo al futuro della azienda, al nome e a che fine farà, e noi operai? a noi chi ci pensa? noi siamo le vittime di tutto e stiamo patendo e spendendo soldi per ritardi su ritardi che nessuno ci ridarà, siamo affranti, frustrati, depressi, in crisi totale e oltre ai sindacati non abbiamo visto alzare un dito dalla giunta di Vercelli, come se non fossimo parte di questo territorio perchè collocati in una ditta con sede al trove, ma noi viviamo quì, fin ora i nostri soldi li abbiamo spesi quì in provincia e nessuno oltre Carlo Olmo si è interessato, dove sono gli aiuti della provincia? ci serve trovare quanto prima un lavoro, e non possiamo contare su niente in questa provincia, dobbiamo puntare tutto ad andarcene fuori, l’ unica realtà lavorativa in zona non ha fatto nessuna assunzione e non ne fà di serie, addirittura dopo averci lavorato per i 3 mesi per cui ti assumono tramite agenzia non si può contare nemmeno di essere richiamati, ne dalla stessa agenzia nè tantomeno dalle altre, ma che politica è? Ci servono posti di lavoro, sicurezze, per non ritrovarci tra 3 mesi in mezzo alla strada, insieme a tutti quelle altre persone che hanno perso casa e dignità e di cui piu nessuno parla.
Serve che il comune si dia una svegliata e faccia qualcosa per tutta Vercelli.