Randazzo e De Maria: “Alla fine della pandemia pensiamo a una giornata di festa per medici, infermeiri, oss e operatori del 118”

Riceviamo e pubblichiamo

 

A loro non piace la definizione di “eroi”, ma in questa emergenza Covid lo sono stati a tutti gli effetti, a Vercelli come in tutto il Paese. Molti di loro hanno fatto turni che avrebbero massacrato i maratoneti olimpici, tanti si sono ammalati, tanti, purtroppo sono morti.

Quando la pandemia era al massimo della virulenza, in tanti, a Vercelli, l’hanno affrontata in prima linea e a mani nude perché la disorganizzazione Stato-Regioni, anche per colpa di errori esiziali commessi in passato, li ha trasformati in soldati disarmarti contro un nemico armato fino ai denti: qui da noi sono dovuti intervenite benefattori come Carlo Olmo, come i club di servizio, come imprese benemerite per aiutarli, per salvaguardarli, per non farli morire. Poi si è svegliata la Regione, si è mosso lo Stato, ma con tempi biblici assolutamente inadeguati, per non dire folli, durante un’emergenza del genere.

Parliamo ovviamente dei medici, degli infermieri, degli Oss, degli operatori del soccorso, ai quali andrebbe intitolata la piazza Grande di Vercelli, se già non si chiamasse Cavour.

Per ringraziarli adeguatamente, proponiamo, quando si potrà farlo, un’intera giornata, appunto del Ringraziamento, magari nell’area Pisu. Una giornata da concordare tra Comune, associazioni dei ristoratori e dei baristi, operatori culturali e dello spettacolo. Una festa che duri 24 ore: una maratona del cuore, di musica e gastronomia, aperta a tutti, che si autofinanzi con una piccola offerta (ovviamente ne sarebbero esenti i festeggiati, cioè gli operatori sanitari) per pagare in parte le spese, contando anche sul buon cuore (e anche di questo non dubitiamo) dei settori dei pubblici esercizi e dello spettacolo, pur colpiti a  loro volta duramente dal Covid.

 

In queste settimane, specie durante le drammatiche giornate tra la metà e la fine di marzo, medici (di famiglia e ospedalieri) infermieri, oss, operatori del servizio hanno ricevuto gli applausi dai balconi. Quando finalmente potremo farlo, applaudiamoli finalmente da vicino, abbracciamoli, facciamo sentire loro tutta la nostra riconoscenza, la nostra ammirazione, il nostro affetto.

 

“Chi salva una vita salva il mondo intero” è scritto nel Talmud ebraico: e la frase è diventata celeberrima grazie al film “Schindler’s List” di Spielberg.

Pensate a quanti mondi hanno salvato in questi mesi i nostri (sì, lo ripetiamo) “eroi”.

 

Maurizio Randazzo ed Enrico De Maria

Associazione Vercelli Amica

 

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2 Commenti

  1. Siii,gran belle parole,gran bella idea.
    Vercelli non può dimenticarli.
    Umilmente suggerisco di pensare di svolgerla in centro,nel centro di Vercelli:LORO,sono stati , lo sono ancora, al centro della nostra salute per tanto tempo.
    Piazza Cavour ha ospitato gli Alpini,potrà ospitare anche Medici,infermieri e Oss senza problemi e con onore.
    Includerei una mega panissa degli “Amici della panissa dell’amico Piero Re,super bravo e specializzato su questo argomento culinario tipico vercellese.
    Ovviamente il contorno gastronomico è ben accetto.
    Scusate se mi sono permesso !!
    Forsa Varsej che juma quasi faglia.
    Grazie.
    Cesare Cabano

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