Esami ospedalieri: code e sistema informatico in tilt. Verrà riaperto l’ingresso dal vecchio Poliambulatorio

Code abituali in questi giorni al Cup: ma adesso c’è anche il problema del caldo torrido

 

Vercelli – Stenta a diventare normale la situazione al Cup, alla Piastra e all’ingresso in ospedale, soprattutto oggi, primo giorno in cui sono stati riaperti gli ambulatori e con la ritrovata possibilità per tutti di accedere alle prestazioni mediche non solo di tipo U (urgenti) e di tipo B (Brevi), le uniche che potevano essere prescritte sinora dai medici di famiglia.

Stenta a diventare normale perché, al di là del problema delle code esterne, in questi giorni sotto il sole cocente (per fortuna alla piastra si è riusciti a ricavare alcuni posto a sedere sotto il portico, sulla destra guardando l’ingresso), c’è la questione – che ci è stata segnalata anche poco fa da alcuni utenti – del sistema di prenotazione informatico che sta andando letteralmente in tilt. Se hai una visita programmata da mesi, e dunque annullata dall’emergenza Covid, capita che al Cup non si riesca a riprogrammarla, o tout court, o in tempi celeri.

Spiegano all’Asl: “Purtroppo, visto che tutte le agende pregresse sono state annullate, adesso tutte le Asl del Piemonte fanno riferimento al Cup regionale che, come sta accadendo anche per il numero verde, in questi giorni è più che intasato. Ovviamente ci scusiamo per i ritardi, gli intoppi che, a breve si risolveranno. Garantiremo tempi di attesa ragionevoli e, nei casi più complicati, non superiori ai trenta-sessanta giorni. Non dipende dagli operatori, che stanno facendo di tutto per venire incontro alle esigenze dei cittadini. Questo grande, enorme problema si risolverà nei prossimi giorni: del resto le dimensioni del riallineamento dei servizi dopo oltre tre mesi di sospensione sono enormi, a Vercelli come in tutto il Piemonte e nel resto d’Italia”.

Sotto il portico della Piastra sono stati ricavati, per fortuna, alcuni  posti a sedere

Gli utenti dovranno purtroppo ancora pazientare, ma almeno l’Asl in queste ore sta studiando la risoluzione del problema-code. Per quelle al Cup, purtroppo, non ci sono molte alternative pratiche e l’impressione è che dovremo conviverci. Ma per quelle all’ingresso dell’ospedale, ora sempre più lunghe a causa appunto della riapertura degli ambulatori e di tutti i servizi, non solo urgenti, si sta valutando il riutilizzo della vecchia rampa, tra l’altro coperta del Poliambulatorio: ciò consentirà a chi deve usufruire degli ambulatori della parte sinistra dell’ospedale di avere un accesso separato (dividendo le code) da chi deve invece raggiungere quelli dell’altra ala. Il recupero del vecchio Poliambulatorio dovrebbe avvenire tra pochi giorni. 

Per quanto riguarda il problema del Cup, le cui code già chilometriche, sono aggravate in questi giorni dal problema informatico di cui abbiamo appena scritto e dal caldo: rileviamo che l’indicazione dell’Asl è quella di dare la precedenza alle donne in gravidanza. Noi ci permettiamo di suggerire all’Asl, se potrà farlo, un’assistenza particolare affidata con bottigliette di acqua minerale da distribuire all’occorrenza:  sarebbe molto opportuna, anche per evitare malori, soprattutto nelle persone anziane.

E poi c’è la questione ancora irrisolta dell’Isi, il Servizio Informazione e Salute Immigrati che continua a funzionare solo una mattina alla settimana, il martedì. Stamane alle 8,15, tutti i numeri di prenotazione erano esauriti. Ciò significa che c’è gente che deve mettersi in coda fin dalle sei del mattino e che rischia di non poter essere visitata: se ha un mal di pancia, o peggio, devi ripresentarsi la settimana dopo (sperando di passare), oppure, visto che non hai il medico curante, andare al Pronto soccorso. La questione è stata sollevata anche dalla dottoressa Laura De Gregorio, che lavora volontaria per la Caritas, al gruppo di enti e associazioni che stanno sostenendo la causa di questi immigrati.

In altre realtà regionali, il Servizio viene garantito tre giorni alla settimana, a Vercelli, dopo essere stato sospeso per tre mesi, ora ha riaperto solo in misura ridotta: avevamo segnalato anche questo problema (fra i tanti, che riguardano tutti gli altri cittadini) in un articolo del 15 giugno, ma tutt’ora, non è cambiato niente.

Edm

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