Endometriosi: prosegue il lavoro di divulgazione per prevenire la malattia

Si intitola “Per l’endometriosi non si muore , però….”, il nuovo progetto che vede coinvolti ASL , INPS, Ordine dei medici, UPO, Associazione 12 dicembre e UST .

I promotori sono i soggetti presenti nel “Team per l’informazione e la prevenzione dell’endometriosi” che si è insediato il 3 maggio scorso su iniziativa della Consigliera di parità della Provincia di Vercelli, Lella Bassignana, sulla falsa riga del tavolo regionale previsto dalla Legge Regionale n. 10/2017: “Disposizioni per la prevenzione delle complicanze, la diagnosi, il trattamento e il riconoscimento della rilevanza sociale dell’endometriosi”.

 

L’endometriosi è spesso sottovalutata (si stima che per arrivare alla diagnosi occorrano anche 5-10 anni) in quanto solo una bassa percentuale di donne che ne soffre sa di esserne affetta. La patologia ha una prevalenza di circa 10–15% delle donne in età riproduttiva e interessa circa il 30-50% delle donne infertili o che hanno difficoltà a concepire. (Fonte: Vademecum per un benessere psicofisico al femminile – Ministero della Salute).

 

“La Consigliera regionale Valentina Caputo – prima firmataria della Legge – è molto orgogliosa del percorso avviato nella sensibilizzazione nei confronti dell’Endometriosi, patologia spesso poco conosciuta. In questo senso, la legge regionale ha portato ad una presa di coscienza sempre maggiore del disturbo. Oggi, è quanto mai fondamentale l’impegno della Rete per dare seguito al lavoro fin qui fatto in Regione, investendo sempre più nella diagnosi precoce di modo da poter tutelare e sostenere molte donne. Un ringraziamento va anche alla Consigliera di Parità Bassignana che sta portando avanti questo progetto con dedizione e professionalità”.

 

 

“ Tra gli altri obiettivi del Team- prosegue Lella Bassignana Consigliera di parità della provincia di Vercelli – c’è sicuramente quello dell’informazione che attualmente risulta essere l’unica prevenzione per limitare i danni che l’endometriosi provoca giungendo in tempo ad una diagnosi precoce , al fine di migliorare la tutela della salute e le condizioni di vita individuali e sociali delle donne. Solo una campagna capillare di informazione puo’ aumentare la consapevolezza su questa malattia , permettendo una diagnosi precoce e quindi migliorando le possibilità di cura.
In accordo con l’UST abbiamo pensato di promuovere iniziative di sensibilizzazione negli istituti superiori della provincia di Vercelli attraverso un progetto pilota che inizia per questo a.s. dall’Istituto Lagrangia. ”

 

“Sensibilizzare le studentesse, gli studenti , gli insegnanti e indirettamente le famiglie su una patologia così importante nell’ambito delle tematiche di educazione alla salute – commenta il Dirigente Scolastico Giuseppe Graziano- rientra tra gli obiettivi fondanti i progetti formativi dell’Istituto”.

 

“Il tema trattato – afferma Lella Bassignana – riveste carattere prioritario per contrastare i fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e alla luce dei dati, possiamo affermare che l’endometriosi è una malattia sociale che impedisce alla donna di lavorare, di avere una vita sociale serena e quindi rientra a pieno titolo nelle discriminazioni. Le esperienze personali delle donne affette da questa patologia sottolinea proprio questo aspetto: chi è stato licenziato oppure chi ha dovuto inventarsi un altro lavoro per poter conciliare non i tempi di vita con quelli di lavoro, ma la sua patologia con i tempi di lavoro.”

 

“Come Asl Vercelli – sottolinea il Direttore Generale Chiara Serpieri – non possiamo che favorire e sostenere iniziative e progetti per la prevenzione e la salute femminile. Un progetto che, peraltro, ben si inserisce nel filone di iniziative e campagne di comunicazioni già avviate dall’Asl di Vercelli (come quella per la campagna di vaccinazione contro il papilloma virus). Crediamo nel valore della diffusione di una maggiore cultura sanitaria nei giovanissimi e tale progetto di certo va proprio in questa direzione, favorendo una maggiore conoscenza e, dunque, la possibilità di accorgersi in tempo di eventuali problemi”.

 

“L’ endometriosi è una malattia benigna – sottolinea Nicoletta Vendola primario di ostetricia e ginecologia e referente dell’ASL Vc nel Team – che puo’ devastare la vita della donna consegnandola ad un destino di sofferenza e solitudine, togliendole anche la possibilità di diventare mamma per le importanti conseguenza sulla fertilità . Solo una campagna capillare di informazione può aumentare la consapevolezza pubblica su questa malattia , permettendo una diagnosi precoce e quindi migliorando le possibilità di cura con riduzione della complicanze sulla fertilità, la sessualità e la qualità di vita delle donne.”

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