Elezioni: presentato il programma di “Cirio Presidente”. Voci su Stecco possibile assessore alla Sanità

Due “vercellesi” noti, Carlo Riva Vercellotti (FI) e Alessandro Stecco (Lega), al fianco del candidato presidente del centrodestra Alberto Cirio. Si tratta della foto di gruppo del “listino del presidente” fatta questa mattina a Torino alla presentazione del programma di Cirio. Sono i candidati consiglieri che verranno eletti solo in caso di vittoria della lista a cui sono collegati. Con loro Alberto Preioni (Lega) 37anni, Sara Zambaia (Lega): 31 anni; Letizia Nicotra (Lega): 33 anni; Maurizio Marrone (FdI): 37 anni; Alessandra Biletta (Forza Italia) 48 anni; Michele Mosca (Lega) 46 anni; Elena Chiorino (FdI) 42 anni;  Andrea Cane (Lega) 39 anni.

 

Temi principali del programma l’autonomia, i fondi europei, la delegificazione e sburocratizzazione. Punti cardine che costituiranno il fulcro di un “Piano strategico per il rilancio del Piemonte” che l’eventuale futura giunta ha intenzione di mettere in atto, tanto che vi sarà uno specifico assessorato per ognuno di questi  argomenti.

 

“Un documento concreto di 31 pagine, che dice cosa intendiamo fare e con quali soldi, per un governo veloce e pieno di energia” ha detto Cirio. Obiettivo “far raggiungere alla Regione “un’altra velocità”, con un gioco di parole che richiama la Tav ma esemplifica anche una certa idea di governo.

 

Per fare tutto ciò occorrono risorse: “Quanto ai soldi per realizzare quelle che riteniamo le priorità per il nostro territorio – ha chiarito Cirio – vogliamo essere chiari: non verranno dalle tasche dei piemontesi ma ricontrattando con Roma, in modo meno timido rispetto a quanto ha fatto l’amministrazione uscente, le materie e le risorse da gestire direttamente per il Piemonte. E poi i fondi europei, che oggi usiamo poco e con troppa lentezza e su cui metterò a frutto tutta l’esperienza maturata in questi miei ultimi cinque anni a Bruxelles,  al Parlamento europeo. Voglio una Regione amica dei cittadini, con meno leggi e meno burocrazia che non sia di ostacolo bensì al servizio dei cittadini”.

 

Come detto a fianco dell’europarlamentare albese i componenti del “listino del presidente” con quattro esponenti della Lega, due di Forza Italia e due di Fratelli d’Italia. Accanto a questi partiti l’Udc e Sì Lavoro Sì Tav, le altre due liste che sostengono Cirio.

Per realizzare i programmi occorre individuare risorse dove (ancora) ci sono, pertanto per accedere in modo più efficace ai Fondi europei e così Cirio propone l’istituzione di una “lobby Piemonte” a Bruxelles, un gruppo di lavoro in cui riunire grandi aziende internazionali, associazioni di categoria, istituzioni, università e mondo accademico, con l’obiettivo di scrivere insieme all’Ue le linee guida della futura programmazione.

 

Fra le misure per l’economia, Cirio ha annunciato una esenzione dall’Irap per le imprese che apriranno in Piemonte e la riscrittura delle norme per il riuso edilizio, ritenute “eccessive”. E ancora, aiuti ai licenziati over 50, bonus bebè fino ai tre anni, assegnazione delle case popolari in modo che “non discrimini gli italiani”, un contentino alla componente leghista della coalizione. Oltre al cavallo di battaglia Tav (e a tutte le altre opere da completare, dall’Asti-Cuneo alla Pedemontana, al Terzo Valico) Cirio lancia l’idea di “un Piano Marshall per la viabilità ordinaria”. Vuole un Piemonte green, ma promette “deroghe al blocco auto per i redditi bassi”. Da ex assessore regionale al Turismo, avrà riguardo per questo settore.

 

E la sanità? In questo campo appare significativa la presenza di Alessandro Stecco, noto medico neuroradiologo e docente universitario a Novara, il quale da capogruppo in Comune a Vercelli, per la Lega, in molti, e sarebbero più che solo voci, dicono sia destinato a diventare assessore, nel caso in cui vinca il centrodestra ovviamente.

 

“La salute, che rappresenta oltre l’80% del bilancio regionale, è al centro dell’attenzione – ha detto Cirio -, oggi il 3% dei cittadini piemontesi rinuncia alle cure. Servono misure per potenziare il personale medico e sanitario. È necessario integrare maggiormente gli ospedali tra loro e con il territorio e dare attuazione alla legge sull’assistenza domiciliare. Ripartire dal paziente: i medici di medicina generale saranno il fulcro del sistema territoriale di prevenzione, accanto a un nuovo patto pubblico-privato per ridurre le liste d’attesa”.

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